«Cinque anni fa la morte di due fratelli, Luigi e Aurelio Luciani, vittime innocenti di mafia, che non possiamo e non dobbiamo dimenticare. Così come abbiamo il dovere di non dimenticare il dolore che da quel giorno provano i loro familiari. Luigi e Aurelio erano nel posto sbagliato nel momento sbagliato o meglio, loro erano al loro posto, al posto giusto, al lavoro, di mattina sui campi. Erano gli altri a non essere al loro posto, ad essere nel posto sbagliato e ad aver portato nel posto sbagliato noi e la nostra provincia». Così l’assessora al Welfare e consigliera del M5S Puglia, Rosa Barone, in occasione del quinto anniversario della strage di San Marco in Lamis, il 9 agosto del 2017, quando vennero uccisi il boss di Manfredonia, Mario Luciano Romito, e il cognato Matteo De Palma.
I fratelli Luciani assistettero per caso al duplice omicidio e furono uccisi perché testimoni scomodi. «Dalla morte dei fratelli Luciani – prosegue Barone – lo Stato non ha più potuto girare la testa, far finta di niente, ha dovuto prendere una posizione. Da quel 9 agosto del 2017 la storia di questa terra è cambiata: la guerra alla mafia ha cambiato passo e il territorio ha iniziato ad avere quell’attenzione che chiedeva da tempo».
«Sicuramente – conclude – tanto ancora c’è da fare, ma la presenza dello Stato si sente. Oggi ricordiamo la morte dei fratelli Luciani, ma ogni giorno lavoriamo perché non vengano dimenticati. È il minimo che dobbiamo a loro e ai loro cari».