I Comuni pugliesi nel capitale sociale di Aqp: la pdl per evitare che il servizio idrico finisca ai privati

Evitare che la gestione dell’acqua finisca in mani private permettendo ai Comuni di entrare nel capitale sociale di Acquedotto pugliese (Aqp) affidando, così, in house il servizio idrico.

È l’obiettivo della proposta di legge presentata dal gruppo consiliare di Azione e discussa oggi in II e V commissione del Consiglio regionale della Puglia.

Oggi ci sono state le audizioni dei vertici di Aqp, Autorità idrica pugliese (Aip) e del segretario generale della presidenza della giunta: la pdl propone la costituzione del Comitato per il controllo di Acquedotto pugliese Spa e la gestione in house del servizio idrico integrato.

«L’Autorità idrica pugliese deve scegliere tra le tre forme possibili di affidamento – ha spiegato l’amministratore delegato dell’Aip, Cosimo Ingrosso – e ha iniziato a fare le proprie valutazioni. Nella seduta del 22 dicembre scorso, è stata approvata un’analisi di contesto da parte del direttivo, in cui si è evidenziato il risultato che nel 50%+1 dei casi di servizio integrato, in Italia, gli affidamenti sono stati fatti a società in house. A giugno, saremo in grado di prendere una decisione».

Roberto Venneri, segretario generale della Giunta, ha ricordato che «già con la delibera di Giunta 607 del maggio 2023 la Regione ha palesato l’indirizzo di una soluzione in house, scorporando, ad esempio, il servizio del compostaggio ed introducendo multi-utility che alleggeriscano alcuni costi. Un provvedimento normativo rafforzerebbe quindi le modalità di esercizio e di controllo dell’acqua pubblica, com’è intento del Governo regionale».

Entro giugno prossimo, gli ha fatto eco il presidente di Aqp, Domenico Laforgia, «l’Autorità idrica pugliese potrà essere nelle condizioni di scegliere la forma di affidamento di un servizio, il cui volume ammonta a circa 20 miliardi di euro, per trent’anni di durata. Sarebbe auspicabile che ci fosse un’azione di incoraggiamento nei confronti dei Comuni per la partecipazione alla gestione dell’acqua pubblica».

Azione: «Evitiamo il rischio di privatizzazione dell’acqua»

«Per evitare il rischio di privatizzazione dell’acqua, a partire dall’1 gennaio 2026, occorre che entro fine giugno 2024 si affidi il servizio idrico integrato alla stessa Aqp, previa attribuzione gratuita di quote societarie ai Comuni pugliesi, e sul punto della gratuità della cessione delle azioni sono stati la presidenza della Giunta regionale e il presidente dell’Aqp ad affermare la piena legittimità, correggendo un’infondata riflessione contraria contenuta nell’analisi tecnico normativa. Ora dobbiamo correre e ci dichiariamo disponibili ad accogliere tutte le richieste di modifiche migliorative alla nostra proposta avanzate dal Governo regionale». Lo dichiarano il capogruppo regionale di Azione in Puglia, Ruggiero Mennea, e i consiglieri regionali Fabiano Amati e Sergio Clemente.

«Com’è noto – proseguono – la data di scadenza della concessione del servizio (con legge statale) ad Aqp è prevista per il 31 dicembre 2025, determinando l’avvio di una gara per il nuovo affidamento. È chiaro che la soluzione ottimale sarebbe quella di eliminare la data di scadenza dell’attuale concessione, ma tale prospettazione potrebbe pure trovare punti di vista contrari e perciò conviene premunirsi per tempo, ossia entro e non oltre fine giugno 2024, approvando un impianto normativo in grado di consentire anche l’affidamento in house providing, nel solco dell’attuale normativa europea e statale».

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