Sono giunti a centinaia da ogni parte delle coste d’Italia, qualcuno s’è portato anche l’ombrellone quale simbolo del proprio lavoro, per protestare contro quella che hanno definito «la legge vergogna».
I balneari aderenti a Sib-confocommercio e Fiba-confesercenti hanno fatto sentire la loro voce, scendendo in piazza a Roma per chiedere al governo di modificare le norme, a partire dall’indizione delle gare per la gestione delle spiagge, che potrebbero rivoluzionare un settore strategico per il turismo italiano. La protesta nasce per contrastare l’emendamento dell’esecutivo al ddl Concorrenza sulla riforma delle concessioni demaniali per adeguarsi alla Direttiva europea Bolkestein e a una conseguente sentenza del Consiglio di Stato che ha decretato la messa a gara pubblica delle stesse dopo il 31 dicembre 2023.
Le richieste dei balneari partono dalla necessità che la riforma debba «assicurare la corretta applicazione della direttiva servizi che impone un preliminare accertamento della scarsità di risorse o interesse transfrontaliero, tuteli la proprietà aziendale e gli altri diritti fondamentali dei concessionari». Così come, bisogna garantire «il legittimo affidamento dei concessionari che hanno avuto l’unico torto di credere nelle leggi dello Stato» e ancora «una disciplina transitoria che preveda tra l’altro un diritto di prelazione per il concessionario attuale rispetto agli altri concorrenti alla gara». Infine, altro punto fondamentale, la riforma deve assicurare «il valore aziendale dei miglioramenti alle strutture fatti nel corso degli anni da riconoscere a chi eventualmente dovesse perdere l’azienda».
A sostegno delle loro ragioni e soprattutto preoccupato per la ricaduta sulle economie dei comuni è il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, secondo il quale «è necessario allungare il periodo transitorio perché le amministrazioni locali non sono pronte ad indire le gare. Anche per evitare – ha aggiunto – che i probabili ricorsi e il conseguente allungo dei tempi possano far correre il rischio di abbandono dei beni delle strutture costiere con il conseguente depauperamento».
«E’ la più grande manifestazione degli ultimi anni – ha detto parlando in piazza Enrico Schiappapietra vicepresidente del Sib – noi abbiamo fatto un solo errore ed è stato quello di fidarci del governo». A cui fa eco il presidente di Fiba, Maurizio Rustignoli, aggiungendo che «stiamo raccogliendo il sostegno di molti presidenti di Regione che credono come noi che l’emendamento che indice le gare e norma il settore va assolutamente corretto per non pregiudicare il futuro del settore balneare».










