Guerra in Palestina, l’UniBa: «Il governo faccia pressione su Israele per l’apertura di corridoi umanitari»

Il Senato accademico dell’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, al termine dell’ultima seduta, ha espresso la necessità di «sollecitare la Conferenza dei rettori delle università italiane affinché rafforzi la richiesta al governo italiano di esercitare pressioni diplomatiche sul governo di Israele nelle sedi internazionali competenti, con l’obiettivo di garantire l’apertura di corridoi umanitari per assistere le popolazioni civili nelle aree colpite dalla violenza e dalle violazioni dei diritti umani».

L’Università condanna fermamente «i massacri delle popolazioni palestinesi, la detenzione degli ostaggi israeliani e ogni altra forma di violenza». Inoltre, l’Ateneo barese si impegna a «costruire percorsi di pace» e a «promuovere la libertà dei popoli, coinvolgendo l’intera comunità universitaria».

Il Senato accademico auspica che, «nel rispetto della libertà di pensiero, sia garantita l’agibilità di tutti i luoghi dell’università, come sancito dai regolamenti interni», e si impegna a organizzare incontri di confronto e dialogo sui temi della pace, aperti a tutta la comunità universitaria.

Questi incontri saranno organizzati in collaborazione con i centri interdipartimentali di ricerca sulla pace “Giuseppe Nardulli” e sul diritto internazionale dell’Unione europea “Vincenzo Starace”, nonché con le reti per la pace (Network università della pace e Unione scienziati per il disarmo).

Infine, l’Università “Aldo Moro” sottolinea «l’importanza della libertà di ricerca come presupposto essenziale e fondamentale per le università statali».

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