Sarebbe la Great Wall Motors la casa automobilistica cinese interessata a investire su Brindisi. La società produttrice di auto elettriche, infatti, è pronta a espandersi in Europa e in Italia e starebbe cercando un partner per commercializzare i veicoli del brand.
Inoltre, la casa avrebbe anche l’intenzione di aprire un nuovo centro europeo di ricerca e sviluppo con l’obiettivo futuro di importare qui anche la progettazione e la produzione, probabilmente per sfuggire a eventuali sanzioni istituite da Bruxelles.
L’arrivo della compagnia cinese a Brindisi garantirebbe un forte incremento del traffico di ro-ro, dato che le auto arriverebbero via nave e potrebbero proseguire via ferro. Un business che valorizzerebbe appieno l’intermodalità di Brindisi e che premierebbe la visione da tempo immaginata dall’Autorità di sistema portuale.
Il principale nodo da sciogliere è quello inerente i cento ettari che la società cinese ha richiesto. L’unica area che ad oggi offrirebbe spazi già caratterizzati e in parte bonificati è quella a sud del polo petrolchimico. Tali terreni sono in capo ad aziende private ma potrebbero essere espropriati se per il progetto venisse riconosciuta la pubblica utilità (va sottolineato che tutti i progetti di investimento nella Zes unica saranno considerati “di pubblica utilità, indifferibili e urgenti”).
Si tratta di circa 350 ettari, sui quali bisognerebbe comunque effettuare ulteriori rilievi circa le condizioni del suolo e della falda. Il consorzio Asi, mesi fa, ha candidato una parte di quei terreni, precisamente 200 ettari, ad accogliere investimenti nelle rinnovabili. In passato, nella stessa area venne anche proposto un investimento (Prometheus) che prevedeva la produzione di idrogeno su 295 ettari. Come dichiarato tempo addietro dal presidente del consorzio, Vittorio Rina, c’è tuttavia da considerare che i terreni in oggetto «sono inerti e si trovano in un’area dove non sussiste neppure un collegamento stradale».
Gli emissari di Great Wall Motors sono stati in visita per tutta la giornata di martedì presso l’Autorità di sistema portuale e il consorzio Asi. La loro presenza non è passata inosservata: infatti, la delegazione cinese ha visitato il porto all’interno di veicoli con i vetri oscurati che hanno catturato la curiosità dei presenti. Nel pomeriggio, invece, i vertici della compagnia hanno avuto un lungo incontro con il presidente del consorzio Asi, Vittorio Rina. La delegazione cinese ha preso informazioni sulle aree disponibili nel porto e soprattutto nelle aree retroportuali. È ipotizzabile che un ruolo attivo, nella prima fase, lo stia esercitando Invitalia, che come mission ha quella di attrarre i grandi investitori esteri mettendo a disposizione un’articolata offerta di servizi di accompagnamento.