Si chiama “Occhiale solidale” il progetto degli studenti dell’indirizzo ottico dell’IIS “Adriano Olivetti” di Stornara che prevede visite gratuite a chi non ha la possibilità economica di accedere a controlli a pagamento e l’assemblamento di lenti e occhiali per coloro che ne hanno necessità. Nel caso in cui vengano riscontrate patologie più severe, indirizzano gli utenti presso oculisti del territorio che offrono gratuitamente la propria professionalità.
Le visite avvengono all’interno dei laboratori ottici allestiti nell’istituto scolastico.
Il progetto prevede la fornitura di occhiali completi a persone appartenenti a fasce deboli, condizione resa ancora più grave dall’emergenza pandemica.
Nel pomeriggio di ieri sono state consegnate le prime 44 a persone residenti nel territorio dei Cinque Reali Siti (Stornara, Stornarella, Orta Nova, Ordona e Carapelle) nel foggiano.
Fondamentale la collaborazione con le amministrazioni comunali e la Caritas diocesana per la segnalazione degli utenti e famiglie in difficoltà e il supporto di aziende per la fornitura di lenti graduate, come la Ital Lenti di Alpago Belluno, con Gianluigi Della Vecchia, direttore generale, e Pino Riggi, sales area manager per in Sud Italia.
«Sono decine e decine le persone, di tutte le età e quasi tutte alla prima visita oculistica, che stiamo incontrando» spiegano i docenti referenti del progetto, Marco Oliano e Luigi Di Corato. «Emozionante è stato accogliere nel nostro studio una donna di 75 anni, accompagnata dal figlio di 48 – raccontano -. Entrambi alla prima visita oculistica ed entrambi con problematiche importanti, cataratta bilaterale per lei e strabismo per lui».
La salute degli occhi, aggiunge la dirigente scolastica Maria Carbone, «è un elemento fondamentale per la vita di ogni persona, ognuna con le sue esigenze uniche perché i nostri occhi sono unici come le nostre impronte digitali. In quanto istituzione scolastica il nostro obiettivo è l’apprendimento non solo degli studenti che si approcciano al mondo del lavoro già durante gli studi superiori, ma siamo consapevoli che nei giovanissimi la vista è il canale di apprendimento primario».