«È un’idea fantastica quella della Fondazione archeologica canosina di tentare di dare una mano al processo di rieducazione di chi ha commesso degli errori utilizzando la bellezza». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo al convegno “Sistema sanzionatorio penale e giustizia riparativa nella riforma Cartabia: il ruolo delle Fondazioni che promuovono la cultura” che si è tenuto questa mattina a Canosa di Puglia.
Proprio a Canosa, ha detto Emiliano, «c’è una ricchezza incredibile ancora non totalmente impiegata da parte dei circuiti turistici» e la bellezza degli scavi archeologici e il lavoro che è necessario per mantenere e scoprire nuovi reperti o siti può contribuire al processo di rieducazione.
Al convegno erano presenti, tra gli altri, anche il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, il sindaco di Canosa, Vito Malcangio, il procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti, Anita Guarnieri della Soprintendenza archeologia, Belle arti e Paesaggio di Bat e Foggia, e il presidente della Fondazione archeologica canosina, Sergio Fontana.
«Questo è anche un esempio di collaborazione istituzionale con la Soprintendenza, il Comune e la Procura della Repubblica di Trani – ha aggiunto Emiliano -. Un esempio di quello che è il concetto che è alla base dell’antimafia sociale così come è stata costruita dalla Regione Puglia in tanti anni e che viene incarnata attraverso la possibilità di avviare al lavoro tutte le persone dell’area penale esterna, cioè tutti quelli che devono scontare la pena ma possono svolgere lavori esterni. Immagino che non mancheranno le richieste di sostegno da parte della regione Puglia, cosa che noi siamo pronti a dare», ha concluso il presidente della Regione.