Giornate Fai di primavera, in Puglia visite guidate in 47 siti nel weekend – FOTO

Sono 47 i siti che saranno aperti domani e domenica in occasione delle “Giornate Fai di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico italiano.

Anche in questa 31esima edizione, la manifestazione di punta del Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti.

Le Giornate Fai di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. La manifestazione, ormai nota e consolidata, coinvolge ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori. Grazie alle Giornate del Fai i luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, fa il successo delle Giornate Fai di Primavera.

A Bari sarà possibile visitare Palazzo Starita, uno degli edifici più importanti del capoluogo fino a qualche anno fa inaccessibile, che dai primi decenni del Settecento domina lo spazio tra le due piazze principali del centro storico, piazza Mercantile e piazza del Ferrarese, che, secondo la storiografia locale, devono il loro nome ai primi abitanti del palazzo. Fu edificato nell’area retrostante l’antico Sedile della Città, un’area a ridosso della muraglia sull’antico porto, adiacente a luoghi pubblici quali l’antico deposito delle polveri, la guarnigione.

A Cerignola si potranno visitare le Fosse granarie, a sud del centro abitato, a pochi passi dalla Chiesa di San Domenico. Il sito custodisce l’ultimo esempio in Capitanata di un’antica modalità di conservazione del grano, lo straordinario Piano delle Fosse Granarie, con almeno 600 fosse estese su un’area di 26.000 metri quadri. Sebbene non si sappia nulla sulla loro origine, il primo documento storico che le attesta risale al 1225, senza però citare il luogo nel quale si trovano.

In provincia di Lecce verrà proposto un percorso sulle “Vie dell’olio”, alla scoperta di questa antica produzione e del suo impatto sul territorio, sulla società e sull’economia. Tra le tappe, il frantoio ipogeo di San Ligorio a Lecce, risalente probabilmente al XVIII secolo, in parte scavato nel banco roccioso e in parte edificato in muratura di conci di tufo e dotato di due vasche per la molitura, numerosi alloggiamenti dei torchi, due stalle, sette sciave e cucina con camino.

A Barletta visite alla Torre Angioina, alla Torre Libraria e alla mostra di marionette Immesi. Nel corso dell’ultima fase dei lavori di sistemazione del Castello, effettuando i saggi sul pavimento della casamatta inferiore del bastione di Santa Maria, che guarda verso la Cattedrale, si trovano consistenti tracce della torre rotonda di Carlo I d’Angiò risalente al 1278.

A Brindisi sarà valorizzato l’elemento “acqua”, da sempre fondamentale per lo sviluppo del centro abitato. La passeggiata, tra centro storico e lungomare cittadino, partirà da fontana de Torres del XVII secolo e terminerà presso la cosiddetta fontana dell’Impero degli anni ’40 del XX secolo.

A Orsara di Puglia, apre il seicentesco e sontuoso palazzo di Torre Guevara, nella piana compresa tra i due affluenti Sannoro e Lavella, a nord del torrente Cervaro, in un’area ricca di cacciagione. I Guevara, signori di Bovino, acquisirono il territorio di Orsara di Puglia e decisero di far costruire un edificio degno della loro dinastia.

A Taranto, nell’ex Ospedale Testa, un tempo sanatorio antitubercolare inaugurato nel 1935, si trova nella zona occidentale di Taranto, in contrada Rondinella, così denominata per le caratteristiche della sua punta estrema che, protendendosi nel Mar Grande, a forma di coda di rondine, delimita da ponente la rada di Taranto. A Manduria Visita nel centro storico di Manduria-attraverso un percorso che si snoda tra Vico e Largo del Campanile e via degli Imperiali.

A Locorotondo la visita propone due luoghi connessi, il Museo diffuso della Biodiversità e il giardino della Masseria Ferragnano, e riguarderà in particolare la sezione frutticola all’interno delle strutture e dei campi collezione del “Centro Regionale per la conservazione ex situ di fruttiferi, vite e olivo autoctoni pugliesi”. A Bitonto sarà possibile visitare Palazzo Vulpano-Sylos, residenza nobiliare del XV secolo, edificata nella parte più antica di Bitonto, si sviluppa da una preesistente casa-torre medioevale, occupando un intero isolato su un importante asse che conduce a Porta della Mascia.

A Lecce, ancora, la chiesa dei santi Niccolò e Cataldo, parte di un complesso monastico benedettino, costruito nel 1180 fuori dalle mura urbiche. Il complesso monumentale rappresenta una memoria storica che attraversa circa sei secoli, dalla fine del XII fino al XVIII secolo.

A questo link è possibile consultare l’elenco completo dei luoghi aperte per le Giornate del Fai di Primavera e le modalità di partecipazione.

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