Giornate del Fai di Primavera: tutti i luoghi da scoprire in Puglia e Basilicata

Tornano nel prossimo fine settimana, anche in Puglia e Basilicata, le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce. Previste visite, a contributo libero, in 750 luoghi speciali in 400 città italiane, dai grandi capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici alle province, da Nord a Sud della Penisola. Sono 46 i luoghi da visitare in Puglia, altri 55 quelli aperti nelle due province lucane.

Le Giornate FAI di Primavera si confermano, nella loro trentaduesima edizione, uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese.

Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: curare il patrimonio raccontandolo, a cominciare dai suoi 72 beni aperti al pubblico durante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli “apprendisti Ciceroni”, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.

Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro storia intrecciata con la natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono.

Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

L’elenco completo è consultabile sul sito www.fondoambiente.it.

A Bari Casa Piccinni e palazzo Starita. Altri 10 in provincia

Dalla casa natale del compositore Niccolò Piccinni, nel cuore del borgo antico di Bari, dove si potranno visitare gli ambienti che si affacciano su piazza Mercantile, attualmente oggetto di un restauro, a Palazzo Starita, in via Venezia, bene solitamente non accessibile al pubblico.

Fino a qualche anno fa inaccessibile, è uno dei più importanti palazzi di Bari, dai primi decenni del Settecento, e domina lo spazio tra le due piazze principali del centro storico (piazza Mercantile e piazza del Ferrarese) che, secondo la storiografia locale, devono il loro nome ai primi abitanti del palazzo.

Sono due i luoghi scelti nel capoluogo, ma dieci quelli in provincia: c’è la chiesa e l’ex convento dei Paolotti, oggi sede del Seminario Vescovile e della Biblioteca Diocesana, a Conversano, dove non è richiesta la prenotazione.

C’è Villa Lenti, a Noci: risalente ai primi anni del 1900, fu costruita sulle rovine del convento di San Domenico Vecchio, primo convento domenicale extra moenia, lontano dal nucleo antico della città e dalla prima maglia di espansione, lungo la storica via per Taranto.

E ancora, l’asse “Orsiniano” a Gravina, con la chiesa di San Domenico e più avanti il Palazzo Ducale. E poi, il complesso dell’antica Masseria Marinella, ex Melodia, tra Altamura e Matera, a circa 6 chilometri dal centro abitato di Altamura, e rappresenta la testimonianza di un insediamento rurale con annessa residenza. Anche in questo caso non è richiesta alcuna prenotazione.

L’Officina delle Idee e la memoria della riforma agraria nel cuore della Bat

Sono tre i luoghi visitabili nel prossimo weekend compresi nel territorio della Bat: l’Officina Vecchia di San Domenico, un Centro di aggregazione e laboratorio di idee per i giovani di Andria, in via Sant’Angelo dei Meli, nei pressi della Chiesa di San Domenico.

La struttura è un’antica centrale elettrica risalente al 1896, che permise l’illuminazione della città dall’anno successivo. In stile liberty, sorge sull’antico chiostro del convento di San Domenico. Particolarmente di pregio il campanile settecentesco, stagliantesi sui tetti della ex fabbrica. Oggetto di scavi archeologici anni fa, l’area ha restituito testimonianza delle sue fasi di utilizzo, a partire dalla stessa officina, circondata da testimonianze medioevali, in un angolo del centro storico oggi con vivida riqualificazione sociale, dato l’impegno delle amministrazioni locali, in connubio con dinamiche realtà socio culturali giovanili.

Poi, a Spinazzola sulla provinciale 138, il monte Caccia, alto 680 metri, il secondo più alto rilievo della Murgia, nel Parco Nazionale, ospita i resti di uno dei borghi della Riforma agraria del secondo dopoguerra. La Riforma fondiaria attuata nel 1950 interessò, tra le altre regioni, anche la Puglia. Venne disciplinata dalla legge 841 del 1950.

E infine, i luoghi della transumanza e agri-cultura in terra d’Otranto: Masseria Parente è situata in una vasta piana dell’agro del Comune di Trinitapoli. Fu fondata nel XVII secolo da una nobile famiglia proveniente da Scanno, in Abruzzo. Il visitatore sarà accompagnato in un viaggio nel passato, a contatto diretto con oggetti appartenuti ai pastori abruzzesi legati per secoli alla pratica della transumanza.

A Foggia il Palazzo del Governo e l’Istituto di Incremento ippico

Sono sette le destinazioni da visitare nel territorio del Foggiano: due nel capoluogo, altre due a Lucera, una a Candela, una Stornara e un’altra a Cerignola. Il tour si comincia dal Palazzo del Governo, sede della Prefettura, conosciuto solo in minima parte dal pubblico che vi accede.

Sarà invece possibile visitare sale di rappresentanza e pertinenti l’appartamento del Prefetto, sconosciuti ai più e caratterizzati da arredi d’epoca, probabilmente disegnati dal progettista Cesare Bazzani. Nell’occasione verranno esposte a cura della Fondazione S.E.C.A esemplari di macchine da scrivere d’epoca provenienti dal Museo della Macchina per Scrivere di Trani.

In via Romolo Caggese, a Foggia, è visitabile l’Istituto di Incremento Ippico: l’originario Deposito Erariale Cavalli Stalloni di Foggia, comprendeva otre a un vastissimo galoppatoio varie strutture che ora appartengono, restaurate, alla facoltà di Economia. Ma sono ancora visitabili ambienti che ci ricollegano all’originaria funzione, con tre scuderie e una sala riunioni con mobili d’epoca.

C’è anche un deposito di bellissime carrozze e calessi d’epoca, non fruibili alla vista del pubblico, integrato da altri “pezzi” donati dalla famiglia Pedone, così come la sala dove, in bell’ordine, sono esposti e conservati vari tipi di finimenti per equini e carrozze, con il cuoio opportunamente pulito e ingrassato.

Non può mancare una visita al centro storico di Candela, ai murales di Stornara, a Palazzo Reitani di Cerignola, a Palazzo Cavalli e all’ex Convento SS. Salvatore, a Lucera.

Da Brindisi a Lecce: 15 meraviglie fra masserie, chiese e tradizioni

Due le destinazioni nella città di Brindisi e altre due nella provincia. Sono i quattro luoghi individuati per il fine settimana del 23 e 24 marzo prossimi. Quattro quelle a Lecce, altre sette nel territorio circostante. In tutto 15, allora, i luoghi del Salento visitabili nell’edizione del Fai di Primavera 2024.

Si comincia il percorso da Brindisi, dove i consigli degli esperti conducono all’Area Archeologica di San Pietro degli Schiavoni per la giornata mondiale dell’acqua, ma anche a Palazzo Montenegro e ai suoi segreti: fu costruito nella seconda metà del XVII secolo dalla famiglia Montenegro, commercianti di origine montenegrina, che si trasferirono a Brindisi verso la fine del seicento mutando il loro nome da Petrovich in Montenegro. La storia del Palazzo si collega anche all’importante percorso della Valigia delle Indie, un grande tragitto da Londra a Bombay, con la tappa brindisina a fare da baricentro di un viaggio lunghissimo che, dopo il Regno Unito, attraversava Francia e Italia in treno, per approdare, appunto, nel capoluogo messapico e proseguire fino all’India. Oggi è la residenza del Prefetto.

E ancora, la villa del cavalier Valletta a San Pietro Vernotivo e il convento dei Frati Minori Cappuccini di Cisternino, con annessa chiesa dedicata a Sant’Antonio da Padova.

Lecce offre, in visita, l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate e la Chiesa dei Santissimi Niccolò e Cataldo, la Caserma Pico e il Convento dei Teresiani Scalzi. E ancora, l’arte della ceramica a Cutrofiano, e poco distante la Masseria L’Astore. Ancora: a Nardò la Chiesa delle Anime e la Masseria Brusca, una delle più suggestive ancora oggi in piena attività, oltre che residenza dei proprietari. Spesso oggetto di set cinematografici (tra cui “La Terra” di S. Rubini del 2006), comprende anche la Chiesa dedicata alla Santissima Immacolata.

Si può anche imparare l’arte del giunco palustre all’interno del Castello Medioevale al centro del paese, in località Acquarica del Comune di Presicce-Acquarica, facilmente raggiungibile dalla SS 274. Poi, il Convento dei Francescani Neri a Specchia, Palazzo Comi a Lucugnano (frazione di Specchia).

L’Arsenale militare e il Rifugio dell’anima: nel Tarantino un percorso di 9 punti

Ben nove i luoghi del tarantino che apriranno i battenti nel 23 e 24 marzo per le giornate del Fai di Primavera: uno solo nel capoluogo jonico, e cioè l’Arsenale militare marittimo. Il percorso prevede la visita di alcune “chicche” custodite all’interno, come l’originale e antico meccanismo che regola lo storico orologio sulla facciata principale del palazzo della direzione, e si salirà nei sottotetti per scoprire la sala dove è collocato l’affascinante meccanismo e le modalità di manutenzione. In seguito ci si sposterà nella cosiddetta palazzina “ex UST” dove si trova una storica biblioteca che custodisce pubblicazioni tecniche risalenti anche alla fine del XIX secolo e, in fondo ad un corridoio, opere scultoree realizzate da tornitori dell’Arsenale nel 1947, raffiguranti allegorie del lavoro. Scendendo si incontra il bacino Benedetto Brin, un rifugio antiaereo risalente alla Seconda Guerra Mondiale e, infine la locomotiva storica che percorreva l’antica ferrovia di servizio del Mar Piccolo.

Tre le destinazioni in terra di Grottaglie: l’Antica farmacia della Maddalena, la Chiesa di Sant’Antonio degli Ulivi e Casa Mastropaolo. Altre due a Mottola: la Capella dell’Annunziata e quella della Madonna di Costantinopoli. Poi, la Masseria Caturi 1881 a Manduria e, infine, il Rifugio dell’anima a Laterza. Niente di meglio che concludere il percorso fra i luoghi del cuore con una sosta in via Giuseppe Montrone, in contrada San Lorenzo lo Vecchio a Laterza, a ridosso di via Concerie e nei pressi del Santuario Mater Domini. Un luogo che conserva tutte le caratteristiche dei Giardini pensili che da sempre contraddistinguono la parte vecchia del paese.

Varcata la porta, ci si ritrova in un ampio giardino con un camminamento in pietra che delimita una zona dove anticamente vi erano i roseti.

Dalla Prefettura di Potenza fino all’antica Arabata di Pietrapertosa

Ben 17, nel potentino, le possibilità offerte dalle giornate Fai di Primavera. Per chi volesse conoscere meglio il territorio, aprirà l’imponente Palazzo del Governo di Potenza, sede della Prefettura.

La visita permetterà di scoprire anche le fasi architettoniche dell’edificio, sorto sulle spoglie del duecentesco convento francescano, quando la città nel 1807 è stata nominata capitale della provincia di Basilicata. Tra mobili e complementi d’arredo di epoca, tra la fine del XVIII e l’inizio del XX secolo, conserva opere di artisti come Vincenzo Marinelli e Michele Giocoli. Si potrà accedere alla Sala Italia e ai saloni di rappresentanza, fino alla stanza del Prefetto, dove sarà possibile ammirare il dipinto in cui è raffigurata la visita di Zanardelli in Basilicata di Michele Tedesco.

Altro luogo di pregevole interesse è l’antica Arabata di Pietrapertosa, uno degli insediamenti arabi più interessanti, composto da un fortilizio con il castello e le piccole case addossate alla roccia, affacciato sulle Dolomiti Lucane. La sua storia è legata a quella delle popolazioni arabe che la invasero, costruendo ai piedi del castello le proprie abitazioni: il loro insieme è oggi denominato Arabata o Rabata. Le case erano di forma rettangolare, con due aperture ai lati più corti, la porta d’ingresso bassa e stretta e l’altra apertura che immette nell’ostiello, da cui fuggire in caso di pericolo. Sempre in alto, hanno scalinata d’accesso, ma niente camino né finestre; un foro nel tetto serve da lucernario e da camino. I muri sono senza intonaco e la copertura è in lastre di pietra.

Borghi rurali, torri normanne, una conceria e storia nelle 37 tappe del materano

C’è da perdersi nelle 37 meraviglie che la provincia di Matera apre al pubblico. Ci sono borghi rurali, Palazzi baronali, torri normanne, luoghi di devozione e della Riforma fondiaria, culle delle tradizioni e della religiosità, perfino un’antica conceria.

E allora, consigliano, non si possono proprio perdere il Tempio di Hera a Metaponto e Calciano, situato all’interno del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, posizionato su una collina, circondata da campi coltivati e ulivi, che si affaccia sulla valle del Basento. Di origini antichissime, i ritrovamenti archeologici testimoniano la presenza di un insediamento dal V sec. a. C, probabilmente dove sorge il paese attuale. In occasione delle Giornate FAI sarà possibile scoprire la storia del borgo attraverso la visita ai suoi luoghi più identitari e il racconto del suo tessuto produttivo.

Durante le Giornate FAI di Primavera 2024 si potrà percorre il centro storico di Pisticci, che sorge sulla cresta argillosa del monte Finese, immersa in un paesaggio dai versanti irregolari con profonde scanalature, i calanchi. E ancora, ad Irsina, il Borgo di Santa Maria d’Irsi, una piccola città progettata e disegnata secondo le più moderne concezioni ispirate dall’ente Riforma Fondiaria. Il borgo, è un luogo quasi del tutto spopolato e in uno stato di semi abbandono.

A Stigliano, straordinario esempio di riconversione di un’antica azienda agricola lucana e di connubio fra tradizione e ricerca, con i suoi 30 ettari e le sue 6000 piante, il Pistacchieto Colangelo-Ricciuti, è diventato, in trent’anni, una delle più vaste coltivazioni a filari italiane.

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