Giornata della Memoria: il ricordo delle vittime dell’Olocausto a Bari

Diverse le iniziative che si sono tenute a Bari, questa mattina, in occasione della Giornata della Memoria in ricordo delle vittime dell’Olocausto.

A Palazzo di Città, in un momento organizzato dal Comune insieme all’Anpi, è stata deposta una corona di fiori presso la targa affissa nella sala consiliare che ricorda Filippo D’Agostino, sindacalista, consigliere comunale di Bari, antifascista e medaglia d’oro al valor militare, deportato e ucciso nel lager nazista di Mauthausen.

Nel corso della cerimonia, svoltasi alla presenza della segretaria della Cgil di Bari Gigia Bucci, del direttore dell’Ipsaic Vito Antonio Leuzzi, del presidente dell’Anpi Bari sezione Artuto Cucciolla Nicola Signorile, e del sindaco Antonio Decaro.

«Essere qui per noi, oggi, significa essere testimoni di una storia. Ma la memoria è carne viva, è presente, cammina sulle nostre gambe e su quelle dei ragazzi che in questi giorni vedranno da vicino l’orrore e la ferocia consumati nei campi di sterminio», ha affermato il primo cittadino.

In Prefettura, poi, si è tenuta la cerimonia di consegna di cinque medaglie d’onore alla memoria, concesse con decreto del Presidente della Repubblica. Le medaglie sono state consegnate ai familiari di Giuseppe Scardigno, classe 1914, internato in Germania dal 1943 al 1945; Girolamo Laricchiuta, classe 1924, internato a Potsdam dal 1943 al 1945; Antonio Mappa, classe 1920, internato in Germania nel 1943; Onofrio Priore, classe 1917, internato a Stalag nel 1943 e Paolino Paladini, classe 1920, internato in Germania dal 1943 al 1945.

Sempre in mattinata, su iniziativa dell’Anpi, alla presenza dell’assessora alle Politiche educative e giovanili del Comune di Bari, Paola Romano, è stata deposta una corona nel portico della chiesa di San Francesco, dove aveva sede la Federazione degli universitari cattolici, presso la targa che commemora Giuseppe Zannini. Antifascista cattolico, amico di Aldo Moro e di Achille Ardigò e organizzatore della resistenza a Bologna, fu catturato dalle SS e internato come “triangolo rosso” in quanto oppositore politico. Morì nel lager nazista di Mauthausen.

Infine, a Spazio Murat, l’assessora alle Culture, Ines Pierucci, il presidente del Municipio I Lorenzo Leonetti e il consigliere incaricato dal sindaco per il coordinamento delle politiche LGBTQI+ Nicola Biancofiore hanno assistito allo scoprimento della targa che riporta la nota frase attribuita al drammaturgo Bertolt Brecht “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.

La targa, che intende onorare “le vittime omosessuali dello sterminio nazifascista e di tutte le persecuzioni, di ieri e di oggi”, era stata affissa nel 2011 per iniziativa delle associazioni KeBari e Between Bari: da oggi, Giornata della Memoria, torna nei locali di Spazio Murat da cui era stata rimossa per consentire l’esecuzione dei lavori di riqualificazione.

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