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Giornalista barese insultato a Brescia. Michele Salomone: «Episodi che non fanno onore al Paese»

«Episodi come questi sono causati da pregiudizi antichi, fatti da gente mediocre ma che non merita di avere troppe attenzioni, per non fomentare protagonismi patologici». Era presente anche lui, sabato, Michele Salomone, cronista di Radionorba che ha assistito, dalla tribuna dello stadio “Rigamonti” di Brescia, alla partita tra la squadra locale e la società del…

«Episodi come questi sono causati da pregiudizi antichi, fatti da gente mediocre ma che non merita di avere troppe attenzioni, per non fomentare protagonismi patologici». Era presente anche lui, sabato, Michele Salomone, cronista di Radionorba che ha assistito, dalla tribuna dello stadio “Rigamonti” di Brescia, alla partita tra la squadra locale e la società del Bari. Una partita al vetriolo, fatta di pesanti insulti che le curve si sono rispettivamente lanciate, ma che, tutto sommato, rientrano nelle “abitudini” calcistiche. Dove, come Salomone ricorda parlando della provocazione lanciata da un tifoso del Brescia all’inviato di Radio Selene Luca Guerra («Siete di Bari? Siete italiani?») diventata subito virale, «Non mancano mai sia i tifi pro, ma anche quelli contro».

Ad aver stupito di più lo storico cronista del Bari è stato il luogo in cui la vicenda si è consumata, cioè nelle immediate vicinanze della tribuna stampa, spazio solitamente estraneo a questo genere di eventi. «L’insulto – spiega Salomone – è stato rivolto a uno dei giornalisti più giovani, bravi e promettenti, che però è subito riuscito a rispondere a tono. E se non fai così, come devi fare? Questi soggetti esistono, e con loro bisogna farne i conti». Nel corso della sua pluridecennale esperienza, Salomone ha potuto constatare personalmente l’effetto del web sul tifo sportivo. «Questi episodi, che nascono da vecchi pregiudizi, si replicano anche su internet, dove alcune volte i toni sono anche più aggressivi». Inoltre, «In tutti questi anni, ho notato una recrudescenza di questo genere di insulti, anche di quelli a sfondo razziale». Infatti, ricorda Salomone, «Quando ho iniziato questo mestiere, i giocatori stranieri già giocavano in squadre italiane, ma dalle curve non arrivavano mai frasi razziste. Cosa che, oggigiorno, accade spesso».

A documentarlo è anche il fatto che, ribadisce Salomone, il rapporto tra le due tifoserie non è “storicamente ostile”, come quello, invece, che intercorre con altre curve, da quella leccese a quella del Taranto. «Già prima dell’inizio dell’incontro, le due curve si sono lanciate parole di sfida, con i bresciani che chiamavano i baresi “terroni” e questi ultimi che ribadivano l’auspicio che finissero in serie C». Ragion per cui «è meglio che gli organi di stampa, dai Tg alle radio, non diano troppo spazio ai provocatori, onde evitare che anche altri, suggestionati dall’eccessivo protagonismo, simulino gli stessi gesti».

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