Gioia del colle, La maestra agli alunni: «Vi spiego la guerra con “La luna di Kiev”»

«Chissà se la luna di Kiev è bella come la luna di Roma, chissà se è la stessa o soltanto sua sorella… “Ma son sempre quella! – la luna protesta – non sono mica un berretto da notte sulla tua testa! Viaggiando quassù faccio lume a tutti quanti, dall’India al Perù, dal Tevere al Mar Morto, e i miei raggi viaggiano senza passaporto”». Questo è il testo de “La luna di Kiev”, la poesia di Gianni Rodari che bambini e bambine della scuola primaria, in questi giorni, recitano sui banchi di scuola, pensando ai loro fratelli e sorelle vittime dei bombardamenti sotto il cielo dell’Ucraina.

«Non è facile parlare di questi argomenti ma bisogna farlo nel modo giusto. I bambini sanno tanto: l’arduo compito dei docenti è quello di canalizzare nella giusta direzione queste informazioni e sollecitazioni che loro ricevono». Queste le parole di una maestra della scuola elementare “Via Eva” di Gioia del Colle, la quale, come molte sue colleghe e colleghi, sceglie di impostare la didattica partendo dall’attualità.
La via perseguita dalla scuola gioiese è quella dell’informazione, trasmessa nella maniera più adatta alla ricezione dei più piccoli. Così, l’articolo 11 della Costituzione s’imprime a lettere cubitali su cartoncini dove i colori della bandiera italiana e di quella ucraina s’incontrano. Le finestre si tingono di blu e di giallo, impreziosite da lavoretti che rappresentano farfalle come simbolo di libertà. Inoltre, una “luna di Kiev” di stoffa è collocata all’ingresso della scuola, per consentire a bambini e adulti di posare accanto i loro pensieri. Le porte delle aule diventano tele dove sono affissi i disegni dei bambini che inneggiano alla pace e alla fratellanza dei popoli. Infine, nelle classi, fondamentale è il lavoro di brainstorming, cioè del libero fluire di pensieri e definizioni su termini e argomenti del quotidiano. «La questione è delicata – continua l‘insegnante – ma non si può tenere nascosto a un bambino che c’è la guerra o che c’è il covid. Loro sono informatissimi. Un bambino mi ha detto: mio padre per farmi capire cosa è la guerra mi ha fatto giocare a Risiko».
«È dal vissuto – conclude – che si insegnano tutte le materie. Da questo aspetto puoi affrontare la storia, la geografia, la matematica, l’educazione civica e la poesia». È da quest’ultima che la terza elementare della scuola gioiese è partita, dalla “luna” di Rodari, la quale insegna che gli uomini, sebbene vivano sotto lo stesso cielo, non hanno ancora imparato a comportarsi come fratelli.

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