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Gioco d’azzardo, in Basilicata famiglie in ginocchio: si spende uno stipendio al mese

Destano preoccupazione i dati diffusi da Adiconsum riguardanti il gioco d’azzardo in Basilicata, che consegnano una situazione sociale drammatica vissuta da centinaia di famiglie lucane. Si è calcolato che le somme sottratte alle esigenze familiari e personali si aggirano tra i 150,00 e i 240,00 euro mensili pro capite. Un esborso tale da complicare l’economia…

Destano preoccupazione i dati diffusi da Adiconsum riguardanti il gioco d’azzardo in Basilicata, che consegnano una situazione sociale drammatica vissuta da centinaia di famiglie lucane.

Si è calcolato che le somme sottratte alle esigenze familiari e personali si aggirano tra i 150,00 e i 240,00 euro mensili pro capite. Un esborso tale da complicare l’economia già precaria delle famiglie che si appesantiscono di una ulteriore perdita che ammonta ad una cifra compresa tra i 1.800,00 e i 2.800,00 euro annui per giocatore, l’equivalente di due stipendi medi in meno da consegnare al benessere familiare.

È questo il peso specifico mostrato dagli ultimi dati Adiconsum, fondati sui conti del monopolio, e che mostra un incremento rispetto all’era pre-covid di circa il 35%.

Diversi i paesi e i borghi che versano in condizioni più o meno gravi, in Val d’Agri, per esempio, sotto la lente sono finiti i comuni di Marsicovetere i cui giocatori hanno superato ampiamente i 2.000,00 euro annui pro capite, per Policoro la quota annua è di 1.791,19 euro, a Balvano di 1.717,09 e nella piccola Anzi la quota che ogni giocatore spende annualmente è di 1.600,00 euro.

Preoccupa inoltre la condizione del piccolo comune di Missanello che con soli 547 abitanti spende in gioco 1.900,00 euro annui per ogni giocatore.

Non mancano ovviamente i comuni virtuosi tra i quali un plauso si rivolge a Spinoso con una spesa pro capite di 47,00 euro.

Non migliora la situazione invece per i capoluoghi che, nell’arco temporale di un decennio hanno triplicato il fenomeno a Matera e addirittura quadruplicato per Potenza.

I giocatori di Potenza hanno versato nelle casse dei giochi d’azzardo circa 22 milioni di euro in un anno, mentre per Matera la somma è leggermente inferiore e si attesta a 20 milioni di euro spesi.

Un esborso che evidenzia una spesa pro capite di circa 1.300,00 per gli incalliti giocatori sia materani che potentini.

Una piaga sociale che quindi non si arresta ma che cresce, e con essa la ludopatia, con tutte le gravi conseguenze sociali e familiari.

Un fenomeno che preoccupa per l’instabilità psicologica delle vittime e per le potenziali problematiche anche legali dovute al nutrimento per l’usura, con il ricorso ad un indebitamento oltre il lecito e che conduce nel tunnel della disperazione trascinando tutti i membri della famiglia in una condizione di disagio e depressione.

Dovute le riflessioni di natura politica con l’auspicio che conducano ad azioni di contrasto verso un fenomeno che colpisce ogni strato sociale minando i pilastri della comunità lucana che non può lasciare indietro nessuno. Il dilagare sfrenato della diffusione di video-poker, lotterie istantanee, giochi on line e di ogni sorta di diavoleria utile soltanto al tornaconto del monopolio e della criminalità organizzata, che utilizza questi mezzi per riciclare denaro se non per “prestarne” a padri di famiglia disperati.

È proprio vero, se all’uomo togli la speranza spegni il futuro, ma la politica ha il compito di lasciar intravedere un domani migliore attraverso gli orizzonti del merito e della giustizia, e non affidarlo alla fortuna calcolata di imprenditori senza scrupoli.

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