Giochi del Mediterraneo, Di Gregorio: «Taranto rischia di finire all’angolo. Si faccia presto»

«I Giochi del Mediterraneo di Taranto senza Taranto. È questo il paradosso verso il quale marciamo ad ampie falcate». È quanto afferma il consigliere regionale del Partito democratico e presidente della seconda commissione consiliare pugliese, Vincenzo Di Gregorio, sottolineando che l’evento, in programma nel 2026, rischia «di diventare la fiera delle occasioni perdute» a causa di «ritardi, veti incrociati, passi falsi, vendette consumate sulla pelle di Taranto».

Di Gregorio ricorda che la candidatura di Taranto fu avanzata nel 2019 «come opportunità di riscatto e come occasione per dimostrare le capacità del territorio ionico. La leva di tutto ciò era costituita dall’eredità che un tale evento porta con sé in termini di infrastrutture, investimenti, visibilità, marketing e turismo».

Quasi cinque anni dopo e a due anni dal 2026 «il progetto di rinascita disegnato da Asset intorno alla XX edizione dei Giochi del Mediterraneo rischia di naufragare del tutto o di essere fortemente ridimensionato», evidenzia il consigliere regionale tarantino spiegando che «si fa concreto il pericolo che Taranto da protagonista dei Giochi ne diventi solo comprimaria; che il capoluogo ionico passi da ricoprire un ruolo centrale a una posizione marginale non solo nell’organizzazione, ma anche nell’ospitalità delle delegazioni e delle maggiori competizioni».

Di Gregorio lancia «l’ennesimo appello a fare presto» e chiede «chiarezza su quanto accaduto e soprattutto sulle procedure e sulle scelte future» perché «il tempo a disposizione non è molto e, probabilmente, qualcuno fa affidamento proprio su questo per spingere definitivamente Taranto nell’angolo e appuntarsi medaglie di primo della classe sul petto».

«Se Taranto sarà messa all’angolo – conclude Di Gregorio -, i cittadini hanno il diritto di sapere chi e perché lo ha deciso».

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