È festa oggi per le vie del centro di Ginosa, con musica, danze, installazioni luminose e una mostra fotografica dedicata al castello.
Lunedì iniziano i lavori per il restauro e la valorizzazione del gioiello normanno. Il ministero della Cultura ha stanziato quasi sei milioni e mezzo di euro. «L’obiettivo principale del restauro – spiega l’architetta Maria Franchini, del segretariato del ministero per la Cultura in Puglia – consiste nel restituire alla cittadinanza un bene culturale altamente simbolico per la comunità locale, un luogo denso di memoria che ha molte storie da raccontare prima di arrivare al passato più recente che lo ha visto, in epoca moderna, trasformato da baluardo di difesa in dimora signorile dei vari feudatari che si sono succeduti».
La prima edificazione del castello è riferibile con buona probabilità all’XI secolo ma «la sua storia, come dimostrano i saggi di scavo archeologico del pianoro retrostante al castello, è narrata dalla stratigrafia che attesta la frequentazione del sito già dall’età del Bronzo fino a giungere all’epoca normanna, a cui è fatta risalire appunto la prima fase del castello», sottolinea il direttore scientifico Roberto Rotondo, archeologo della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo. Anche per il Castello di Ginosa si auspica un percorso di valorizzazione partecipato tra pubblico e privato: in questo contesto si inserisce la collaborazione con la fondazione Fitzcarraldo di Torino, per la predisposizione di un piano di gestione e sostenibilità economica del bene culturale.
«Il progetto di valorizzazione del Castello di Ginosa – come chiarisce il progettista, architetto Vincenzo Corrado – ha come finalità principale il recupero del rapporto con la città e con la sua comunità, sia in termini fisici, per mezzo della riabilitazione del percorso che dal ponte attraverso la corte interna giunge sino al pianoro concludendo di fatto l’asse urbano di corso Vittorio Emanuele II, sia in termini sociali, attraverso un’equilibrata rifunzionalizzazione degli ambienti interni di cui si compone il monumento». In altri termini il castello si candida a diventare riferimento delle attività culturali e dei progetti legati all’associazionismo per mezzo di un programma fondato sull’idea di un mix funzionale, capaci di ospitare iniziative di varia natura, accomunate e ispirate dalla costante relazione tra città, monumento e paesaggio, di cui la gravina su cui è ubicata la rocca è protagonista indiscussa. Ad oggi è stato completato un intervento di scavo archeologico al piano terra e sta partendo quello di messa in sicurezza.