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Genitorialità oltre le sbarre, nuovo spazio nel carcere di Bari per l’incontro tra detenuti e figli minori

Il carcere di Bari ha ora un nuovo spazio dedicato all’incontro tra detenuti e figli minori. L’inaugurazione questa mattina nel carcere per adulti “F. Rucci”. L’iniziativa rientra nell’ambito del programma socio-educativo “Genitorialità oltre le sbarre” ed è pensato per aiutare tutti quei bambini che vivono la separazione forzata da un genitore e ricostruire una relazione…

Il carcere di Bari ha ora un nuovo spazio dedicato all’incontro tra detenuti e figli minori. L’inaugurazione questa mattina nel carcere per adulti “F. Rucci”. L’iniziativa rientra nell’ambito del programma socio-educativo “Genitorialità oltre le sbarre” ed è pensato per aiutare tutti quei bambini che vivono la separazione forzata da un genitore e ricostruire una relazione segnata dal trauma di un allontanamento forzato.

L’area è stata allestita con materiali ludici e artistici, e abbellita con un murales realizzato durante i laboratori educativi e artistici che hanno coinvolto i figli minori dei detenuti. L’idea è offrire loro la possibilità di svolgere attività ludico-ricreative nel contesto carcerario durante gli incontri con i genitori. «Gli operatori della casa Circondariale di Bari sono particolarmente felici di questa collaborazione – ha sottolineato la direttrice del carcere Valeria Pirè – che suggella un’attenzione e una presa in carico di un disagio che è lo stesso del territorio, e che rende trasparenti i muri del carcere e intellegibili e decodificabili, grazie al lavoro dell’assessorato al Welfare e degli operatori sociali impegnati, le nostre criticità».

Il programma è promosso dall’assessorato comunale al Welfare e realizzato dagli educatori del Centro servizi per le famiglie di Carrassi, San Pasquale e Mungivacca e gestito dalla cooperativa sociale Progetto Città.

Da marzo 2022 ad oggi sono 738 gli utenti complessivamente coinvolti. Nel dettaglio si tratta di 459 adulti; 63 piccolissimi (fascia di età 0-36 mesi); 82 piccoli di età compresa tra 4 e 6 anni; 118 bambini tra i 7 e i 13 anni e 16 adolescenti. D’accordo con l’equipe e la direzione della casa circondariale, a breve saranno attivati percorsi di educazione alla lettura per il contrasto alle povertà educative, nonché una serie di azioni di supporto ai bisogni socio-psicologici dei detenuti e della rete familiare di sostegno, ad esempio gruppi di mutuo aiuto per genitori detenuti condotti dalla psicologa Maria Francesca Tomaselli e finalizzati all’elaborazione dei vissuti.

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