Gavino Nuzzo lascia il Cda di Adisu: il direttore generale si dimette

Nuzzo lascia. Ieri mattina, nel corso della seduta del Consiglio di Amministrazione di Adisu Puglia, ha comunicato che oggi rassegnerà le sue dimissioni in quanto l’8 luglio ha ricevuto l’incarico di direttore generale della Fondazione Banco di Napoli. «Non ci sono altre motivazione dietro la mia scelta di terminare un anno prima il mandato da direttore generale di Adisu Puglia. Sono stati cinque anni fantastici dove ho messo anima, passione e cuore. Abbiamo raggiunto grandi risultati, grazie al lavoro di squadra fatto con i dirigenti. La Puglia mi resterà nel cuore».

Intanto Nuzzo ha nominato come vicario Antonio Tritto, ingegnere in forze in Adisu, dirigente del settore Lavori pubblici, Sostenibilità e Transizione digitale, in attesa dell’avviso pubblico che dovrà essere bandito dalla Regione Puglia per individuare il nuovo DG.

Il CdA ha preso atto della comunicazione e comunque a scadenza di mandato (ottobre 2023), Nuzzo, avendo diretto l’Agenzia per due mandati, non poteva essere rinnovato.

Nessun riferimento ha fatto Nuzzo, in CdA, all’inchiesta della Procura di Bari su presunte anomalie nel reclutamento del personale. È di giugno scorso la notizia dell’iscrizione di Nuzzo nel registro degli indagati in quanto avrebbe falsificato titoli e truccato concorsi per favorire alcuni candidati. Stando all’impianto accusatorio della Procura di Bari, Nuzzo, docente di Economia e direttore amministrativo fino a pochi anni fa dell’Università telematica Pegaso, con sede a Napoli, «avrebbe turbato le procedure di gara per l’assegnazione di posizioni di rilievo», al fine di favorire persone o parenti di esponenti del movimento politico Sud al Centro.

I carabinieri hanno eseguito perquisizioni a Bari, Trani e Napoli disposte dalla pm Savina Toscani «per la ricerca di database, titoli abilitativi o altri documenti volti a riscontrare l’esistenza di accordi delittuosi che sarebbero stati posti in essere in occasione della pubblicazione dei vari bandi di concorso idonei ad alterare le procedure di gara». Ma la stessa Procura ha tenuto a ricordare che «il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e l’eventuale colpevolezza degli indagati dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti».

Un’inchiesta avviata un anno fa dopo che in Procura arrivarono diversi esposti che lamentavano una gestione personalistica dell’Agenzia. Le denunce erano supportate da video che erano stati pubblicati su Facebook dalla stessa Adisu, I video riguardavano il sorteggio delle commissioni d’esame che sarebbe avvenuto ad urna aperta e per mano di un aderente a Sud al centro. Sulla brace il movimento politico di Sandro Cataldo, che già nei mesi scorsi era finito sui tavoli della Procura di Bari per le elezioni amministrative del 2021 in alcuni Comuni del barese.

Secondo la pm, negli ultimi tre anni, si sarebbero consumati numerosi illeciti, relativi a concorsi, nomine e assegnazione di incarichi sotto la regia di Nuzzo che – stando all’impianto accusatorio – in più occasioni avrebbe gestito personalmente le procedure di concorsi, assegnando il ruolo di presidente di commissione a se stesso e a persone da lui individuate con incarichi all’interno dell’UniPegaso, come la professoressa Antonella Ferraro (presidente) e Rita Ricciardi (componente), rispettivamente docente e direttore amministrativo dell’università privata, dopo un passaggio di testimone con lo stesso Nuzzo nel 2018.

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