Garanzia giovani, nuove risorse dalla Regione Puglia. Leo: «Altre opportunità per i nostri ragazzi»

La Giunta regionale pugliese ha disposto, su indicazione dell’assessore all’Istruzione Sebastiano Leo, lo stanziamento di oltre 19,1 milioni di euro per il programma Garanzia giovani.

Si tratta di un atto finalizzato a garantire continuità alle Misure del Piano di attuazione regionale pugliese e, in particolare, alle misure di politica attiva di cui all’Avviso multimisura per la realizzazione delle Misure 1C, 2A, 3, 5 e 5bis e all’Avviso pubblico finalizzato all’acquisizione di manifestazioni di interesse per l’erogazione della Misura 1B, con complessivi 26,1 milioni di euro.

«Con queste risorse – evidenzia Leo – si potrà garantire l’attuazione di politiche importanti per il futuro occupazionale dei nostri ragazzi». L’assessore spiega che l’obiettivo è quello di «dare ai giovani pugliesi un’ulteriore possibilità per la loro formazione e per l’inserimento nel mondo del lavoro. Quella compiuta oggi è – prosegue – un’azione che, pur impegnando uno stanziamento importante, funge da volano per la prosecuzione delle attività destinate ai Neet: la chiara volontà di non perdere alcuna occasione a loro rivolta».

L’ulteriore stanziamento, sottolinea Leo, «garantirà la continuità delle attività relative alle Misure 1B e 1C sino alla data del 31 gennaio 2025, e delle attività relative alle Misure 2A, 3 e 5 sino alla data del 31 marzo 2025. Con questa delibera abbiamo disposto anche novità importanti. Intanto che le attività saranno erogabili in regime di continuità sin dal 1 agosto 2024. Con particolare riferimento alla Misura 2A, sarà consentito, alle Ats già selezionate, l’utilizzo di tutte le sedi che alla data del 1 ottobre 2024 risulteranno accreditate al sistema regionale ai sensi della vigente disciplina. Di contro, non sarà più consentito il ricorso alla Fad, già a far data dal 01 agosto 2024. Si renderà così obbligatoria la formazione in presenza, perché sono convinto – conclude l’assessore – che non si possa uscire dalla condizione di neet, se non si partecipa attivamente alla propria crescita individuale e non si sperimenta quella socialità formativa che solo la partecipazione attiva alle ore d’aula e l’interazione in presenza possono garantire».

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