G7 in Puglia, opere senza gara d’appalto. Scettici ingegneri e architetti: «Procedura senza controlli»

Opere pubbliche senza gare d’appalto e un commissario straordinario per gestire le procedure: la decisione presa dal governo Meloni per realizzare le infrastrutture – tra cui due eliporti a Brindisi – e i servizi necessari in vista del G7 programmato in Puglia a giugno non scalda il cuore di ingegneri e architetti.

Anzi la deroga al Codice degli appalti solleva più di un dubbio e rievoca precedenti non troppo edificanti del passato come quello di La Maddalena nel 2009. «Piena fiducia nell’esecutivo e nella figura che sarà individuata, ma si tratta di una procedura abusata e di un sistema di operatività che nasconde sempre un certo retropensiero – spiega Umberto Fratino, presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Bari – specie quando ci si basa su autocertificazioni e la verifica avviene ex post».

Fratino punta il dito contro quella che appare una contraddizione, visto che la decisione assunta dal governo è motivata dalla necessità di accelerare i tempi. «Il nuovo Codice degli appalti nasce proprio per snellire i processi e ora si deroga per una attività già programmata da tempo. Non si capisce a che titolo si siano fatti trascorrere sei mesi dall’annuncio. In questo paese se non si opera in emergenza pare non si possa operare». Una procedura che per Fratino «svilisce la naturale competizione tra i professionisti che si proporranno a garantire i servizi».

Neanche l’idea, già avanzata nei giorni scorsi, di selezionare le imprese da piattaforme come Empulia e Mepa sembra convincere la categoria. «Non è questa la coperta per garantire la trasparenza, inoltre questi portali nascono per gestire attività comuni. Non è il caso del G7, che ha una sua eccezionalità anche in termini di sicurezza. L’evento necessita di specificità particolari. La soluzione sarebbe una gara con requisiti elevati. Perché ricorrere a una chiamata diretta quando si poteva avere una competizione virtuosa tra soggetti? Così non si sceglie il miglior servizio a un prezzo congruo».

Per Paola Pepe, presidente dell’Ariap (associazione regionale ingegneri e architetti di Puglia) bisogna «andarci con i piedi di piombo. La situazione non è semplicissima. Ovvio che i liberi professionisti e le imprese sono tante e lavorano benissimo, però ci può essere sempre la pecora nera. In questo caso la scelta del commissario e il suo buon senso saranno fondamentali».

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