Tutto pronto o quasi per il G7. Negozi chiusi, ad eccezione delle farmacie e dei tacchini, ma arriva la protesta della Confcommercio: «Ora risarciteci». Insomma è già bagarre. Anche se il Comune (che pure ha emesso l’ordinanza) non ha fatto altro che eseguire «le prescrizioni stringenti e obbligatorie, disposte da prefettura e questura». Ma chi pensava che il G7 (sulle pari opportunità) che si riunirà dal 4 al 6 ottobre a Matera, potesse essere una occasione per fare affari commerciali, è rimasto deluso.
Orari e chiusura
Resteranno aperte le scuole della città, mentre l’ordinanza stabilisce la sospensione dalle ore 5 alle ore 20 di sabato 5 ottobre, delle attività negli esercizi commerciali e pubblici ubicati in via Ridola, piazzetta Pascoli, via Duni, vico I e II Duni, vico Case Nuove, via Casalnuovo e da via Buozzi a Via Ridola. Sospensione anche dalle ore 16 del 5 alle ore 1 del 6 ottobre, delle attività negli esercizi commerciali e pubblici ubicati su via R. Scotellaro, via del Corso, via San Francesco, piazza del Sedile, piazza Duomo, via delle Beccherie; via del Corso dall’intersezione con via Ridola 4 (Galleria d’arte). Sospensione dalle ore 6 alle ore 17 del 6 ottobre, nelle attività degli esercizi commerciali e pubblici, ubicati su via Scotellaro, via del Corso, via San Francesco; via del Corso dall’intersezione con via Ridola 4 (Galleria d’Arte). Infine, dalle ore 15 alle ore 20 del 5 ottobre è disposta la sospensione nelle attività commerciali lungo le vie Bruno Buozzi e Madonna delle virtù.
La polemica
In una nota al vetriolo Confcommercio attacca il Comune: «il susseguirsi di ordinanze a pochissimi giorni dall’evento, relativi alla chiusura di strade, alla rimozione di arredi e alla chiusura delle attività, ha creato gravi problematiche logistiche», per l’associazione dei commercianti i tempi sono stati strettissimi: «Non abbiamo neanche il tempo di rimuovere gli arredi, avremo una difficoltà anche in termini economici. Saremo chiusi un intero fine settimana, anche se avevamo già preso prenotazioni. Chiediamo ristori», conclude.
La contromossa
La risposta del Comune la dà l’assessore al Turismo Francesco Salvatore. «I disagi temporanei che questo tipo di eventi comportano nella regolare vita della città, troveranno il giusto ristoro nella vetrina mondiale in cui Matera sarà inevitabilmente esposta». Così risponde l’assessore al Turismo e aggiunge: «Il continuo sviluppo del turismo materano non deve trovare riscontro in semplici richieste di ristoro per presunti danni al proprio fatturato, ma nella collaborazione virtuosa di tutti, unita alla condivisione delle politiche di sviluppo turistico». E sui tempi ristretti dal Comune fanno sapere che il sindaco ha dovuto seguire i tempi delle prescrizioni via via imposte da questura e prefettura.