Frenata per l’occupazione in Italia: a luglio 2023, dopo sette mesi di crescita continuativa, diminuisce di 73mila unità il numero di chi ha un lavoro rispetto ai dati registrati nel mese precedente. Il numero degli occupati scende dunque in totale a 23milioni 513mila, pur rimanendo superiore di 362mila rispetto a quello del mese di luglio 2022, per effetto dell’aumento dei dipendenti permanenti e dei lavoratori autonomi che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti con un contratto a tempo determinato. Su base mensile, il tasso di occupazione scende al 61,3% (-0,2 punti), quello di disoccupazione sale al 7,6% (+0,2 punti ), quello giovanile scende al 22,1% (-0,2 punti), mentre il tasso di inattività resta stabile al 33,5%.
L’istituto nazionale di statistica sottolinea come il calo dell’occupazione abbia interessato allo stesso modo sia gli uomini che le donne, tanto dipendenti quanto autonomi, esclusivamente però nella fascia di età centrale che va dai 25 ai 50 anni. Di conseguenza, anche la crescita del numero di persone in cerca di lavoro (+1,9%, pari a +37mila unità) coinvolge sia uomini sia donne e si limita alle classi d’età centrali. Anche se, entrando nello specifico, il calo congiunturale del numero di occupati, registrato a luglio 2023, è dovuto alla diminuzione dei dipendenti (-0,4%), soprattutto a termine (-2,1%), e degli autonomi (-0,1%). Nell’arco dei dodici mesi l’occupazione cresce tra i dipendenti permanenti (+3,0%) e tra gli autonomi (+1,4%), diminuisce tra i dipendenti a termine (-5,0%).
Non è omogeneo invece il tasso di inattività della popolazione che non ha e non cerca un posto di lavoro: in questo caso l’indice numerico aumenta tra gli uomini e tra chi ha meno di 35 anni (+0,1%, pari a +14mila unità). Tra giugno e luglio 2023, i giovani (15-24 anni) mostrano stabilità in termini di occupazione e inattività e una diminuzione della disoccupazione; le classi di età centrali sono quelle che registrano il calo dell’occupazione e la crescita della disoccupazione, a fronte di un’inattività in aumento tra i 25-34enni e invariata tra i 35-49enni. Gli ultracinquantenni alla stabilità dell’occupazione e della disoccupazione associano un calo dell’inattività.
Il confronto statistico è però positivo se rapportato sia al trimestre precedente maggio-luglio che allo stesso periodo del 2022. Confrontando il trimestre maggio-luglio 2023 con quello precedente (febbraio-aprile 2023), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,5%, per un totale di 119mila occupati. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-3,2%, pari a -64mila unità) e degli inattivi (-0,5%, pari a -69mila unità). Rispetto a luglio del 2022, il numero degli occupati è cresciuto dell’1,6% (+362mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa; il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,1 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+1,0 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. Rispetto a luglio 2022, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,8%, pari a -76mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,9%, pari a -371mila).