Nel Sud Italia solo la Puglia spende oltre il 90% dei finanziamenti dell’Unione Europea, diversamente dalle altre regioni centro-meridionali che in media utilizzano solo il 50-60% di questi fondi. Nel Settentrione, invece, la spesa dei contributi Ue arriva a toccare il 70-80%. È quanto emerge dai dati relativi ai finanziamenti del Fondo europeo di sviluppo agricolo e dal Fondo sociale presenti all’interno della relazione annuale 2022 sui rapporti finanziari Italia-Ue e sull’utilizzo dei fondi europei della Corte dei conti.
«Questi numeri – scrivono i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Politiche dell’Unione Europea in una nota – «evidenziano chiaramente una criticità preoccupante, tanto più con l’arrivo degli ingenti fondi europei per l’attuazione del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che rischiano di rimanere inutilizzati per i ritardi delle Regioni».
La Puglia va tuttavia in controtendenza e dimostra di essere un modello per capacità di gestione, progettazione, investimento e distribuzione sul territorio dei finanziamenti Ue. Secondo i dati pubblicati dall’Agenzia per la Coesione territoriale, infatti, la nostra è la regione che più di tutte ha utilizzato i fondi Fesr e Fse nel periodo di programmazione 2014-2020: la spesa certificata al 31 dicembre è pari al 94,87% delle risorse complessive stanziate, pari ad oltre 4.450 miliardi di euro.