Foggia, bimba con sindrome di down esclusa dal saggio di danza: si mobilitano le mamme

Le mamme foggiane si mobilitano ed esprimono vicinanza e solidarietà alla bambina di 12 anni con sindrome di down, e ai suoi genitori, esclusa dal saggio finale della scuola di danza perché «impacciata nei movimenti, non riusciva a seguire, ad andare a tempo» e «avrebbe avuto delle difficoltà motorie e relazionali».

Dopo aver scoperto che la bambina era stata esclusa dal saggio, i genitori l’hanno ritirata dalla scuola di danza. Ora, con una lettera aperta, le mamme di Foggia rivolgono un «abbraccio fortissimo a Francesca e ai suoi genitori in questa giornata in cui la loro storia ha avuto una risonanza mediatica».

Nella lettera, le mamme descrivono le «foto di Francesca nella sua camera, vestita da ballerina, con le braccia in una delle tipiche mosse imparate dalle nostre bambine», immagini che «commuovono e lasciano inquieti tutti i genitori e tutte le sue compagne».

Le mamme foggiane spiegano di non conoscere i dettagli di quanto accaduto «ma – sottolineano – parliamo con la consapevolezza di chi dedica tanto tempo ad accompagnare su e giù per la città le proprie figlie ai corsi di danza, di chi trascorre tanto tempo ad attenderle nella sala d’attesa e si augura che escano con il sorriso, di chi sacrifica le scelte su nuovi acquisti, pur di non far mancare loro tutto il corredo necessario per il saggio di danza di fine anno. Ecco spiegato perché – proseguono – quest’anno non abbiamo incrociato il sorriso di Francesca nella sala d’attesa: cambio di turno, cambio di orario, cambio di giorni. E continuavamo a domandarci perché Francesca non avesse ripreso la danza. Era semplicemente stata trasferita in un altro corso. Questa è l’occasione per testimoniare ai suoi genitori il nostro affetto».

Le mamme foggiane chiedono «vivamente ai genitori di riaccompagnare Francesca a danza nella stessa scuola. Perché ci sono le sue amiche ad attenderla e perché certamente questa circostanza merita un restart. Confidiamo che le insegnanti garantiscano la partecipazione al balletto. Una scuola non inclusiva non è una scuola», conclude la lettera.

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