Tony La Piccirella è rientrato in Italia ieri sera con un volo da Atene dopo essere stato rilasciato dalle autorità israeliane insieme con gli ultimi 14 italiani non ancora rimpatriati.
L’attivista, che era a bordo di una delle navi della Global Sumud Flotilla fermate al largo di Gaza, arriverà a Bari in treno, alla stazione centrale, alle 19:12.
Sulle sue pagine social, intanto, La Piccirella ha raccontato quanto accaduto in Israele, dopo il fermo. «Gli israeliani hanno tentato di umiliarci, quello che hanno fatto con noi lo fanno continuamente con i palestinesi. In quelle celle li sentivamo e gli abbiamo mostrato la nostra vicinanza», afferma. E ancora: «Eravamo in una prigione al confine con Gaza. Nell’ala accanto a noi c’erano i nostri fratelli e sorelle palestinesi, e il nostro avvocato ci ha detto che potevano sentire le canzoni, i canti, il casino che stavamo facendo. E che ha rotto il loro isolamento e ha portato un po’ di speranza. Non potevamo sentirli perché non gli è permesso cantare. Abbiamo sentito solo i caccia volare sopra le nostre teste, mentre andavano a bombardare la loro terra».
La Piccirella racconta che «siamo stati deportati con la forza e non potevamo restare per assicurarci che tutti uscissero ma, secondo le trattative, chiunque fosse ancora dentro dovrebbe essere portato al confine con l’autobus entro questa mattina. Con loro ci sono Thiago, Suayb e Mandela. Tra due giorni le persone della Flotilla sfideranno di nuovo il blocco navale israeliano».
Infine, l’invito a riorganizzarsi «per la prossima irresponsabile provocazione globale. Molto presto vi dirò tutto. Palestina libera. Liberate tutti».
La Piccirella aveva partecipato a una precedente missione, a luglio, a bordo della nave Handala, anche in quel caso interrotta dalle forze di sicurezza. Era stato già arrestato e rinchiuso in carcere per tre giorni.