Fisco, reddito e contante: Banca d’Italia boccia la manovra

La manovra penalizzerebbe i lavoratori dipendenti e l’innalzamento del limite di utilizzo del contante favorirebbe l’evasione e la criminalità. Sono queste alcune delle osservazioni più significative avanzate sulla Manovra da Fabrizio Balassone, capo servizio struttura economica di Bankitalia, in audizione sulla manovra alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. Le sue parole appaiono come una bocciatura della prima legge di bilancio targata Meloni.

«L’ampliamento della platea dei contribuenti che accedono al regime forfetario – sottolinea Balassone – restringe ulteriormente l’ambito di applicazione della progressività nel nostro sistema di imposizione personale sui redditi, che come noto è garantita dall’Irpef. Come già evidenziato dalla Banca d’Italia, la sussistenza di regimi fiscali eccessivamente differenziati tra differenti tipologie di lavoratori pone anche un rilevante tema di equità orizzontale, con il rischio di trattare in modo ingiustificatamente dissimile individui con la stessa capacità contributiva».

Secondo il dirigente di Banca d’Italia, aumenterebbero le disparità tra chi è dipendente e chi lavora con la partita iva, a beneficio di questi ultimi. «La discrepanza di trattamento tributario tra dipendenti e autonomi – ha sottolineato Balassone – e all’interno di questi tra quelli sottoposti a regime forfettario ed esclusi, risulta accresciuta. In un periodo di inflazione elevata la coesistenza di un regime a tassa piatta e uno soggetto a progressività come l’Irperf comporta un’ulteriore penalizzazione per chi soggetto a quest’ultimo». Il capo servizio struttura economica di Bankitalia ha sottolineato, inoltre, la centralità del reddito di cittadinanza nelle politiche di sostegno. «I radicali cambiamenti dei paradigmi produttivi in corso a livello globale – ha sottolineato Fabrizio Balassone – potrebbero rendere obsolete le competenze di molti lavoratori, richiedendo un rafforzamento delle misure di sostegno al reddito. Nell’attuazione delle misure bisognerà prestare attenzione ai rischi di aumento dell’indigenza nelle aree dove il Reddito di cittadinanza è più diffuso e il mercato del lavoro strutturalmente malfunzionante, aree già ora caratterizzate da tassi di povertà più elevati». Per il capogruppo del Pd in commissione bilancio della Camera, Ubaldo Pagano, le parole del capo servizio struttura economica di Bankitalia «hanno messo a nudo tutta l’inadeguatezza della manovra messa in campo dal governo. In particolare, vorrei segnalare tre aspetti finiti sotto la lente d’ingrandimento di BankItalia: il taglio dell’Iva orizzontale su alcuni prodotti, che provoca una importante riduzione delle entrate dello Stato e che favorisce anche famiglie benestanti, le quali non avrebbero bisogno di queste facilitazioni; la cancellazione del reddito di cittadinanza, rivolta a nuclei segnalati in base all’età e alle condizioni di salute, che mette a rischio famiglie che con grande difficoltà potrebbero rientrare nel mercato del lavoro, viste anche le previsioni di rallentamento o addirittura contrazione dell’economia nel prossimo anno; l’innalzamento dei tetti per l’uso del contante e nell’obbligo di utilizzo del Pos, che senza ombra di dubbio favorisce l’economia sommersa e aumenta l’evasione fiscale. L’allarme lanciato oggi dalla Banca d’Italia è preciso e circostanziato. Ci auguriamo – conclude Pagano – che la maggioranza di destra non faccia orecchie da mercante e corregga il tiro. Il tempo c’è e la nostra disponibilità anche».

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