Fermate dei bus pericolose e abusive in Val d’Agri: arriva il restyling per tre linee sulla statale

Dopo mesi di polemiche da parte di cittadini e sindacati, arrivano buone notizie per le fermate pericolanti sulla Statale 598 Val d’Agri.

Nello specifico le fermate delle linee 105, 113 e 269 che si trovavano al bivio di Montemurro e al bivio di Spinoso sono state spostate all’area di interscambio di Montemurro mentre le fermate della linea 269 che si trovavano al bivio di Armento sono state spostate nell’area della Petrol Rete, nel comune di Missanello. Pur allungando tempi e distanze di percorrenza, le nuove fermate sono sicure e permettono di ripristinare almeno in parte i servizi soppressi dal 20 ottobre scorso che hanno creato non pochi disagi a studenti e lavoratori della provincia.

La Filt Cgil Basilicata aveva più volte denunciato la pericolosità delle fermate e cercato di avere un confronto con la provincia di Potenza e Regione, ma tutti i tentativi non sono andati a buon fine. È solo grazie all’intervento dell’Anas, alla quale i sindacati si erano rivolti , che si è scoperto che nessuna fermata era stata autorizzata e di conseguenza tale fermate soppresse. Oggi, con la modifica di esercizio disposta dalla Provincia, finalmente le fermate saranno effettuate in sicurezza, a garanzia degli utenti e del personale addetto.

«È solo il primo passo di una battaglia che la Filt porterà avanti per tutte la strada della Basilicata. Dispiace il disimpegno della politica sulla problematica mobilità e anche l’assenza di una idea di mobilità futura di chi al momento si candida a governare. Per la Filt le infrastrutture e i trasporti sono fondamentali per lo sviluppo di questa regione e gli investimenti che fra gomma e ferro nei prossimi 10 anni muoveranno oltre un miliardo e mezzo di euro il volano per lo sviluppo del territorio. La Filt vigilerà sempre non facendo sconti a nessuno per il bene dei lavoratori e degli utenti, così come già avvenuto in passato per la battaglia del Frecciarossa Taranto – Potenza – Milano, ripristinata in autunno dopo la denuncia del sindacato, o per le sospensioni delle linee ferroviarie per lavori che ha portato a un vergognoso blackout estivo che speriamo non si debba più verificare», conclude il sindacato.

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