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Falcone e Borsellino, a Taranto una targa all’ingresso del Tribunale mantiene vivi gli ideali di legalità e giustizia

L’importanza della memoria per mantenere vivi gli ideali di legalità e giustizia che hanno caratterizzato la vita delle vittime delle stragi di mafia e della criminalità. È questo lo spirito che da 30 anni caratterizza il Memorial Day, manifestazione nazionale ideata e organizzata dal sindacato autonomo di polizia (Sap) e che si tiene in ogni…
Alla cerimonia è stato rispettato un minuto di silenzio per ricordare il dirigente Michele Viola

L’importanza della memoria per mantenere vivi gli ideali di legalità e giustizia che hanno caratterizzato la vita delle vittime delle stragi di mafia e della criminalità. È questo lo spirito che da 30 anni caratterizza il Memorial Day, manifestazione nazionale ideata e organizzata dal sindacato autonomo di polizia (Sap) e che si tiene in ogni provincia d’Italia a partire dal mese di maggio, il mese della memoria. In occasione di questa ricorrenza, la segreteria provinciale del Sap, guidata dal sostituto commissario Pasquale Magazzino, ha donato una targa in ceramica realizzata dal maestro grottagliese Ciro Bentivoglio, raffigurante i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi da Cosa nostra del 1992.

La cerimonia

La targa è stata apposta all’ingresso del palazzo di giustizia, accanto al cosiddetto “Albero di Falcone”, pianta nata dalle gemme della pianta di ficus presente sotto l’abitazione del magistrato, donata dai carabinieri forestali di Taranto.

«L’idea è nata guardando i tg – ha detto il segretario provinciale Sap Pasquale Magazzino – sentii che la penna del giudice Falcone era stata restaurata e allora ho pensato che un oggetto, anche se non può riportare in vita una persona, può comunque contribuire a mantenere viva la sua memoria. Ed è quello che ci auguriamo ogniqualvolta chiunque entri in tribunale guarda questa targa».

Alla cerimonia, alla quale hanno preso parte gli studenti della scuola media Vittorio Alfieri e del liceo delle scienze umane Vittorino Da Feltre, erano presenti la procuratrice della Repubblica Eugenia Pontassuglia, il presidente del tribunale, i membri del consiglio dell’ordine degli avvocati, la prefetta Paola Dessì, il questore Massimo Gambino e i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza. «Fate tesoro delle gemme della memoria, abbiate cura di questa pianta e coltivate sempre gli ideali di legalità e giustizia perché, anche se non evidente come nel periodo delle stragi, la mafia continua ad essere tra noi, e lo è quando incendiano un’attività commerciale, quando minacciano qualcuno, quando pagano i voti per un candidato politico» ha detto Pontassuglia.

Le parole della prefetta

«Mantenere la memoria di figure come quelle dei giudici Falcone, Borsellino, Morvillo e gli uomini della scorta, vuol dire riaffermare quotidianamente anche come simboli concreti i valori della giustizia e dell’uguaglianza, soprattutto con le nuove generazioni che sono il nostro futuro, il futuro della società e devono essere da subito consapevoli di questa rilevanza – ha detto la prefetta Dessì – ben vengano momenti come questo a cui devono però seguire gli impegni quotidiani delle istituzioni e della società tutta». L’occasione è stata anche un momento per ricordare, con un minuto di silenzio e un lungo applauso il primo dirigente della polizia di Stato Michele Viola, capo di gabinetto della questura tragicamente scomparso in un incidente stradale la scorsa domenica.

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