Avere 24 anni ed essere discriminati per l’aspetto. Vanny è un ragazzo che ha compiuto scelte diverse dai coetanei, ma il suo sogno è sempre stato avere una casa per sé, la sua compagna e gli adorati amici a quattro zampe. Amante dei dread e dei piercing, è uno degli sfollati della caserma Rossani. Un posto al quale è stato sempre legato fin da piccolo. «Ho visto l’occupazione della caserma – spiega -L’ho sempre considerata come una seconda casa. Quando bigiavo la scuola spesso passavo il mio tempo alla Rossani». Per questo attaccamento, si è unito a coloro che avevano occupato il centro sociale e, con la compagna e i due amici randagi, ha creato lì la sua famiglia. La scelta di andare via da casa un atto d’amore nei confronti di una madre che, da sola, curava una famiglia con tre figli. Per questo ha deciso di trovare la sua strada. Una scelta che non rimpiange.
«Voglio bene alla mia famiglia – racconta – L’essere andato via mi ha reso responsabile. Questa vita di sopravvivenza mi è servita, sono cresciuto, ero un po’ mammone. Mi ha reso sicuro».
Ma Vanny non poteva ambire ad una casa propria, non avendo introiti e con lavori saltuari ma onesti. Per questo si sono inventati il loro posto alla Rossani, arredato con i mobili che la gente non voleva, in buono stato, accudendo la sua colonia felina e i cani. Una vita normale in uno spazio tutto loro, che tenevano pulito e che amavano, anche se erano costretti a lavare i piatti con l’acqua fredda e dormire con spifferi. Ma questa felicità, fatta di poco, è stata spezzata nel momento in cui, senza alcun avviso a detta di Vanny, lo scorso giovedì gli abitanti della Rossani sono stati sfollati. «Un momento bruttissimo – fa sapere – sapevamo che sarebbe avvenuto, ma nessuno ci ha avvisato. Non ci hanno dato quasi tempo per prendere le nostre cose, c’erano donne che urlavano, la mia ragazza piangeva, i miei cani erano spaventati, i gatti sono fuggiti. Si sarebbe potuto fare con più rispetto». Avendo perso la casa, ha trovato alloggio di fortuna da un parente. Ma Vanny non potrà tenere con sé i suoi animali. «Ho dovuto lasciare Schizzo e Spad al canile sanitario – afferma – so che saranno trattati bene, ma li voglio con me. Sto cercando una casa in affitto. Non voglio nulla gratis, ho sempre guadagnato quel poco che avevo. Con il reddito di cittadinanza e i lavoretti potrei permettermi un affitto, ma appena mi vedono non mi prendono in considerazione e anche i servizi sociali non ci hanno dato aiuto. Sono una persona orgogliosa, il mio look mi piace, ma ho capito che così non piaccio. Ma come faccio a cambiare senza un tetto? Non voglio separarmi dalla mia famiglia». Vanny e la sua compagna stanno chiedendo solo una seconda occasione. Lei il prossimo anno ricomincerà la scuola e si specializzerà come Oss, lui vuole fare un corso di toelettatore. Ma questo cambiamento lo vogliono fare con i loro amici.