Le parole pronunciate dall’amministratore delegato di BdM Banca (ex Banca Popolare di Bari) oggi nel gruppo Mediocredito, Cristiano Carrus, nell’audizione in Commissione d’inchiesta sul sistema bancario al Senato, non sono passate inosservate né ai tanti 70mila piccoli creditori dell’ex banca barese né a parte del mondo politico.
Le parole di Carrus
Carrus aveva detto: «Noi come gruppo Bdm Banca non abbiamo strumenti per dare ai soci della Popolare di Bari, un euro» e aveva aggiunto: «Siamo disponibili ad accompagnare un processo che però spetta ad altri soggetti istituzionali». Insomma nonostante i risultati molto positivi degli ultimi tempi ottenuti da Bdm Banca, ai piccoli creditori non arriverà nulla.
La reazione di Turco (M5S)
Affermazioni che hanno suscitato la reazione del vicepresidente del Movimento 5 Stelle e e componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, Mario Turco, anche in relazione alla manovra di governo. «A margine di una Manovrina inutile, a impatto zero sulla crescita economica, Il governo Meloni ha annunciato la cessione della quota pubblica in BdM Banca, l’istituto nato dal salvataggio della Ex Banca Popolare di Bari con oltre 1,6 miliardi di euro di fondi pubblici. Ora che la banca è tornata a produrre utili grazie alla congiuntura favorevole dei tassi, il ministro Giorgetti parla di privatizzazione, dimenticando chi ha pagato il prezzo più alto di quella crisi: i risparmiatori traditi e i lavoratori che ancora oggi vivono nell’incertezza. Il M5S ritiene inaccettabile che, dopo un salvataggio finanziato dai cittadini, il Governo voglia vendere la banca senza prevedere alcun ristoro a chi ha perso i risparmi di una vita. Per questo presenteremo emendamenti specifici alla Manovra, in primis per chiedere ristori ai piccoli risparmiatori ingannati, per opporci alla privatizzazione e per far sì che, se proprio cessione dovrà esserci, le risorse derivanti dalla vendita della quota pubblica siano destinate al ristoro dei 70mila azionisti raggirati, che hanno subìto perdite ingiuste nel dissesto della ex Popolare di Bari. Non è accettabile che lo Stato prima intervenga per salvare la banca con soldi pubblici e poi, una volta risanata, la rivenda al miglior offerente senza tutelare chi è stato truffato».
Turco inoltre pone l’accento sulle tutele occupazionali. «Accanto ai risparmiatori il M5S chiede tutele certe per i lavoratori, che temono licenziamenti e tagli dopo l’ingresso di nuovi azionisti privati. Il rischio di ridimensionamenti e chiusure di filiali è concreto, come già accaduto nel corso del risanamento della banca. Per questo chiediamo che il Governo si impegni a garantire la continuità occupazionale e territoriale della banca, salvaguardando i posti di lavoro. Allo stesso tempo, come detto, ci opporremo con forza alla privatizzazione, perché BdM Banca deve restare un presidio di credito pubblico per il Mezzogiorno, non l’ennesima occasione di speculazione privata. I cittadini l’hanno salvata, ora hanno diritto a essere tutelati, anche perché il salvataggio era finalizzato alla creazione di una banca pubblica per gli investimenti in un Sud sempre più privo di sportelli bancari».