In Puglia «si installerà verosimilmente un insediamento industriale, in partnership tecnologica e industriale con il più grande attore mondiale sugli impianti eolici di grande dimensione, per un investimento di 500 milioni di euro, tra Brindisi e Taranto, 1.300 assunzioni dirette e poi tutta la filiera». Lo ha annunciato il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso della cerimonia inaugurale della Fiera del Levante a Bari.
«Noi – ha aggiunto – non ci limitiamo a incentivare la domanda di tecnologia digitale green da parte dell’impresa, ma ci preoccupiamo che ci sia un risposta dell’impresa italiana con prodotti realizzati in Italia e programmati magari per l’esportazione in altri continenti che vietano che quei prodotti giungano direttamente dalla Cina».
Ex Ilva: «Spero di chiudere entro l’anno»
Parlando poi dell’ex Ilva, Urso ha espresso l’auspicio di chiudere entro un anno: «Mi auguro, ma sarà una sfida difficile, che entro la prima parte del prossimo anno si possano assegnare questi asset a chi crede davvero nella siderurgia italiana, e nella sua grande potenzialità. Se questo avverrà avremo chiuso l’intera operazione in un anno, caso unico nella storia di questo Paese», ha affermato il ministro.
«In sei mesi – ha detto Urso – si ripristina tutto e si fa una procedura internazionale a cui partecipano in questa prima fase di manifestazione di interesse 15 Paesi. Tre grandi player internazionali fanno manifestazioni di interesse per l’intero asset produttivo – poi si dovrà concretizzare con manifestazioni di interesse vincolanti suffragate da piani industriale, finanziario, occupazionale e su tutto dal piano ambientale – poi ci sono altri 12 che chiedono parziali asset. Vi è la possibilità per altri partner – ha poi aggiunto il ministro – di intervenire in questa sede. Ieri uno dei più grossi ha detto che potrebbe intervenire in questa seconda sede, quindi non è detto si fermi il numero dei player internazionali per l’assegnazione di questi asset».
Nei prossimi giorni a Taranto
«Tra pochi giorni andrò a Taranto quando sarà riattivato l’altoforno uno che era stato chiuso quasi due anni fa. E poi toccherà all’altoforno due che è stato chiuso maldestramente, senza svuotarlo. Di questo chiederemo conto, perché così si è reso molto più difficile il ripristino», ha detto ancora il ministro sottolineando il «coraggio» della premier Meloni che si è assunta la «responsabilità» di affrontare la questione.
E ha aggiunto che «i creditori hanno cominciato a ricevere in sei mesi i crediti di cui avevano diritto: ora – ha concluso – aspetto che la Regione faccia la sua parte. Noi abbiamo fatto una norma nazionale consentendo alla Regione di aggiungere quelle regionali».
Tap: «Ha permesso l’arrivo del gas dopo la guerra in Ucraina»
«Fortunatamente le resistenze sono state vinte e grazie al Tap l’Europa ha potuto essere rifornita dopo l’aggressione all’Ucraina della Russia che ha interrotto le forniture», ha infine sottolineato il ministro Urso.
Tap è un metanodotto che approda in Salento e in passato ha scatenato molte proteste tra cittadini e istituzioni locali.