Non bastano le nuove luci installate sul ponte Adriatico per appagare i residenti del quartiere Libertà e tutti coloro, soprattutto pedoni, che utilizzano il collegamento che passa al di sopra della ferrovia e che collega via Tommaso Fiore con via Tatarella e il Quartierino. «I nuovi corpi illuminanti? Basta dire che sono gialli, contrariamente a tutti gli altri che in questi anni sono stati installati in città, che sono a led ed emettono una luce bianca. Sembra un’enorme presa in giro» commenta il signor Pasquale, che percorre il ponte tutti i giorni per recarsi a lavoro. «Ci hanno messo anni per sostituire quei lampioni – ha aggiunto la signora Teresa – e ora l’illuminazione è comunque pessima, non adeguata alla sicurezza e alle esigenze di pedoni e automobilisti».
Ma le critiche dei cittadini non riguardano solo i nuovi corpi illuminanti. Il ponte Adriatico è infatti perennemente invaso dai rifiuti, alcuni portati dal vento, altri abbandonati dagli incivili, altri ancora lasciati lì dopo un incidente stradale. Per non parlare dell’erba alta che cresce incontrollata tra le fessure dell’asfalto (e tra le mattonelle del marciapiede) e delle centinaia di scritte realizzate dai writers in ogni dove, dalle barriere laterali di colore rosso al retro delle insegne luminose poste alle due estremità del ponte, senza dimenticare gli adesivi lasciati nei punti più svariati. «Il fatto sorprendente – commenta Francesco – è che all’amministrazione sembra non interessare per nulla del problema dei graffiti. Basta vedere in che stato sono il parco Rossani o lo skatepark sotto al ponte. A cosa servono allora le telecamere?», si domanda l’uomo. «Ci vuole più vigilanza» aggiunge Giuseppe.
È inoltre impossibile non notare come, in alcuni punti, la pellicola di colore rosso che ricopre le barrire si sia sollevata, dopo appena 6 anni. Per rendersi conto della grave situazione di degrado in cui versa il ponte è sufficiente farsi una passeggiata, sia in auto che a piedi. Tutto sarà confermato.