Emigrare per la laurea: uno su tre sceglie il Nord

La migrazione da Sud a Nord, tornata a crescere negli ultimi anni, non riguarda solo chi cerca un posto di lavoro ma anche chi deve studiare. Un fenomeno che le Università meridionali cercano di arginare prevedendo offerte formative sempre più legate alle opportunità del territorio e accrescendone la qualità. È ancora alto, però, il numero di chi sceglie di fare la valigia per laurearsi. Il dato diventa più evidente per chi decide di conseguire lontano dal proprio territorio la laurea magistrale. Come a dire: la triennale la prendo vicino casa, risparmio, ma poi vado altrove a perfezionare la mia formazione. Tutto questo si evince dai dati Almalaurea che, ogni anno, riporta lo stato dell’arte del mondo universitario italiano.

Emerge, appunto, un mondo a due velocità. Se la quasi totalità dei laureati che ha ottenuto il titolo di scuola secondaria di secondo grado al Nord, ha scelto un ateneo della medesima ripartizione geografica (96,7%), e nel Centro Italia accade nell’86,8% dei casi, per i giovani del Sud le cifre cambiano radicalmente: il 28% decide di conseguire la laurea in atenei del Centro e del Nord, rispettivamente 16,1% al Nord e 11,9% al Centro. Posto a cento il numero di laureati che hanno conseguito il diploma in ciascuna delle tre ripartizioni, il saldo migratorio, calcolato confrontando la ripartizione geografica di conseguimento del diploma e della laurea, è pari a +23,1% al Nord, a +19,7% al Centro e a -25,7% al Mezzogiorno.

Pertanto, per motivi di studio, il Mezzogiorno perde, al netto dei pochissimi laureati del Centro-Nord che scelgono un ateneo meridionale, oltre un quarto dei diplomati del proprio territorio. Un dato significativo, inoltre, riguarda gli stranieri che si laureano in Italia: quasi la totalità, il 92,1%, decide di farlo in un ateneo settentrionale.

«Ponendo a confronto il contesto familiare di provenienza – si legge inoltre nel report 2021 di Almalaure – si evidenzia un aumento al Nord della quota di laureati con famiglie con un solido background socio-economico e culturale (classe sociale elevata e almeno un genitore laureato), rispetto alla relativa distribuzione per diploma di scuola secondaria di secondo grado, e uno speculare calo nella ripartizione meridionale: in sostanza, nel passaggio tra il diploma e la laurea il Nord “guadagna”, a scapito del Mezzogiorno, capitale umano con un retroterra culturale ed economico più favorito».

Un danno economico per il Mezzogiorno, dunque, ma soprattutto umano di cui si parla sempre molto poco.

Anche in campagna elettorale.

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