Un nuovo piano industriale per risolvere, o meglio contenere, quell’emergenza rifiuti che ciclicamente rende Foggia una città da terzo mondo, molto più di quanto non lo sia già per altre criticità a partire da una condizione economica disastrata e da una presenza criminale invasiva che l’ha costretta, e con essa i 150mila cittadini, all’onta del commissariamento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose. E sono proprio i tre commissari prefettizi che da un anno reggono il municipio a sottoscrivere un impegno per altri nove anni con l’Amiu, l’azienda barese accolta nel capoluogo dopo il fallimento della società comunale Amica ormai quasi dieci anni fa.
In oltre cento pagine di relazione, i reggenti Marilisa Magno e i suoi tre subcommissari Rachele Grandolfo, Sebastiano Giangrande e Francesco Fasano, indicano quali saranno gli accordi per offrire un servizio migliore. A corredo del documento anche le previsioni del disciplinare tecnico, la relazione economica e il piano finanziario, stilate di concerto con il Conai, il consorzio nazionale imballaggi, che dovrà, in qualità di partner, proporre i progetti per aumentare e rendere efficiente la raccolta differenziata anche grazie ai finanziamenti del Pnrr. Sono previste due fasi: una transitoria in cui verrà sperimentato un sistema di raccolta con cassonetti intelligenti e il conferimento porta a porta per le attività, più di 2500, che producono grandi quantità di rifiuti, come quelle legate agli alimenti e una fase a regime quando saranno attivi altri tre centri di raccolta rifiuti comunali. L’operazione costerà oltre 22 milioni di euro annui, superiori ai costi attuali di quasi un milione e dovrà giungere all’obiettivo del 65 per cento di raccolta differenziata.
Tra le clausole previste anche delle penalità per il gestore che dovrà pagare 1500 euro al giorno di multa se non rispetterà i disciplinari del servizio.
Nelle analisi finanziarie e operative presenti nel documento approvato dai commissari spicca l’aumento del costo per la gestione dei rifiuti nell’ultimo triennio e soprattutto la lievitazione della produzione stessa di Rsu di oltre il 14 percento, a fronte, secondo i dati dei censimenti Istat, del calo della popolazione, ormai con una tendenza consolidata. Secondo i redattori del piano questo aumento è dovuto sia alle modalità attuali di raccolta svolta con cassonetti enormi in cui conferiscono tutti, oltre alle utenze domestiche anche i siti industriali sia all’alto numero di pendolari e di non residenti che comunque, basti pensare agli studenti fuori sede, producono e smistano rifiuti.
Un piano ambizioso, quello presentato dai commissari, che la nuova classe politica che da qui a non più di un anno tornerà alla guida della città si troverà a dover onorare, nonostante il problema sia stato ed ancora è oggetto di discussione tra i dirigenti delle forze politiche che si candidano alla guida della città.
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Di Mauro Massari8 Novembre 2024