Il caldo sarà protagonista di una settimana all’insegna di “Apocalisse 4800” un chiaro riferimento all’altezza del Monte Bianco (4810 m) si stima che lo zero termico raggiunga (e non si esclude che superi) la cima del monte. Una fiammata africana che ha già causato estremi disagi in tutta Europa in particolare in Spagna, Portogallo e Francia con caldo record in Inghilterra.
Ci aspetta quindi una settimana molto calda. A spiegarcelo è Michele Conenna, tecnico meteorologo volto di Telenorba, grazie ai servizi meteo che offre quotidianamente per l’emittente del sud.
Dobbiamo aspettarci giorni apocalittici come il nome dato all’ondata di calore o le temperature saranno nella norma?
«In realtà di apocalittico c’è poco. Propenderei oramai verso una settimana di piena estate in tempi di cambiamenti climatici. I modelli matematici hanno inquadrato la quarta ondata di caldo che inizierà sulle nostre regioni da venerdì 22 luglio e per gran parte del weekend, e la prossima settimana, porterà temperature alte, a tratti molto alte, con punte fino a quaranta gradi e oltre».
Quali saranno le previsioni per la Bat?
«Per la Bat l’ondata di caldo si sentirà soprattutto sulle zone interne. Difatti, se i termometri lungo le coste si attesteranno tra i ventotto e i trentatré gradi, sui settori interni la colonnina di mercurio si spingerà ben oltre, fino a superare anche i quaranta gradi, tra sabato e domenica».
Quali le città che potrebbero risentire maggiormente del caldo in arrivo?
«Soprattutto quelle interne, a circa 10-15 chilometri di distanza dalle zone costiere»
Quanto a lungo durerà questa fase di caldo intenso?
«Purtroppo le previsioni non sono ottimistiche. Il caldo intenso di matrice africana potrebbe continuare a lungo, anche per gran parte della prossima settimana, almeno fino al 29 luglio».
Le ondate di calore in Puglia hanno fatto scattare l’allarme soprattutto nel settore agricolo e zootecnico, è quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione agli effetti dell’anticiclone Apocalisse 4800 che incomberà per almeno dieci giorni con temperature in aumento fino a raggiungere picchi roventi: «Con la nuova ondata di caldo e afa che porta temperature bollenti e l’assenza di piogge, si aggrava la situazione nei campi e nelle stalle dove a poco servono ventole e doccette per aiutare le mucche a sopportare l’afa, mentre si rischia l’abbandono delle colture per l’impossibilità ad irrigare».