È partita la corsa ai regali di Natale con i pugliesi che affollano, in questi giorni, i mercatini che si moltiplicano nelle piazze e offrono l’opportunità di acquistare doni da mettere sotto l’albero per amici e parenti e, perché no, per se stessi.
Stando a quanto riferisce Coldiretti Puglia, sono più di sei su dieci (il 62%) i cittadini che frequentano i mercatini e tra loro sono davvero in pochi coloro che non faranno acquisti (il 5%) mentre quasi la metà (il 49%) spenderà in prodotti enogastronomici «che rappresentano l’acquisto più gettonato anche se molti scelgono decori natalizi, prodotti per la casa, oggetti artigianali, capi di abbigliamento e giocattoli», spiega l’associazione.
«Dopo la “sbornia” di acquisti sul web che ha caratterizzato gli ultimi anni sotto l’influsso delle misure restrittive per la pandemia e della necessità di evitare i luoghi più affollati, il Natale 2023 sancisce la ripresa degli acquisti nei luoghi tradizionali dello shopping, proprio a partire dai mercatini – sottolinea Coldiretti – che uniscono il relax con la possibilità di fare acquisti di curiosità e novità ad originalità garantita e sfuggire alle solite offerte standardizzate».
La difficile situazione economica dovuta alle tensioni internazionali, inoltre, spinge quest’anno verso spese utili che premiano soprattutto il cibo. «E la migliore garanzia sull’originalità dei prodotti alimentari in vendita nei mercati è proprio quella della presenza personale del produttore agricolo che – continua la Coldiretti Puglia – può offrire informazioni dirette sul luogo di produzione e sui metodi utilizzati».
In Puglia, inoltre, la rete dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, alla quale fanno riferimento oltre 20 mercati, consente di acquistare senza intermediazione direttamente dai produttori cibi locali a chilometro zero. «A beneficiarne – conclude Coldiretti – è l’intera filiera a partire dai consumi di cibi e bevande ai quali è destinato secondo la Coldiretti circa 1/3 della spesa turistica tra ristoranti, pizzerie, agriturismi e cibo di strada».