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È allarme siccità di Basilicata: a Potenza interi rioni senz’acqua. Matera, stop agli sprechi

«Da sette giorni ci riforniamo con taniche d’acqua prese dalle fontane pubbliche», a dirlo è un cittadino potentino di Torretta. La crisi idrica si fa sentire ancor di più per la siccità che ormai, come un flagello, si è abbattuta sulla Basilicata. Nei campi, gli agricoltori si trovano di fronte a raccolti andati in fumo,…

«Da sette giorni ci riforniamo con taniche d’acqua prese dalle fontane pubbliche», a dirlo è un cittadino potentino di Torretta. La crisi idrica si fa sentire ancor di più per la siccità che ormai, come un flagello, si è abbattuta sulla Basilicata. Nei campi, gli agricoltori si trovano di fronte a raccolti andati in fumo, nelle città, nei quartieri periferici soprattutto manca l’acqua anche per 48 ore di seguito e quando arriva, di notte, non ci si riesce neanche a lavare per la pressione bassissima.

L’acquedotto a pezzi

Gli invasi degli acquedotti sono mezzi vuoti e la rete idrica è a pezzi, poca la manutenzione, il bene primario si disperde nelle falde, da anni. L’ Acquedotto Lucano ha reso noti i dati allarmanti di quest’anno: c’è negli invasi, rispetto all’anno scorso, il 40 per cento dei metri cubi di acqua in meno. Da qui la decisione di razionare l’acqua. E in molti casi ci sono le autobotti che girano per le città. A Matera il sindaco si affretta a firmare un’ordinanza in cui minaccia multe salate a chi spreca, magari irrigando i giardini. A Potenza il primo cittadino appena insediatosi cerca di darsi da fare, ma non è facile trovare delle soluzioni.

Lo stato di calamità

A Pisticci, a Policoro è stato dichiarato lo stato di calamità dovuto a siccità. Perché le temperature tropicali di questi giorni e la mancanza di acqua blocca pure il turismo, con danni enormi. Per l’agricoltura l’allarme era stato già lanciato nei mesi scorsi, anche dalla Coldiretti: il grano aveva risentito del cambiamento climatico, ora è a rischio la raccolta cerealicola, la prossima stagione olivicola, l’industria e il comparto turistico sono già in sofferenza.

A Policoro. il sindaco Enrico Bianco ha scritto al governo: «chiediamo lo stato di calamità per il perdurare della siccità che sta colpendo duramente il nostro territorio, con gli amministratori politici comunali che si vedono costretti a chiedere interventi strutturali urgenti al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro dell’Interno e alla Regione Basilicata, al fine di fronteggiare al meglio la carenza idrica per salvaguardare gli allevamenti zootecnici e le produzioni delle aziende agricole, in questo momento in difficoltà per il reperimento dei giusti volumi d’acqua che ne consentono la produzione ortofrutticola. Inoltre considerate le attuali e numerose segnalazioni degli agricoltori, il Comune di Policoro ha dichiarato di voler chiedere l’applicazione della deroga sulle calamità naturali, che prevede criteri per indennizzi e sostegni economici alle imprese agricole che hanno subito danni da avversità atmosferiche, richiedendo interventi straordinari in misura adeguata da parte del Ministero delle Politiche agricole e forestali e della Regione Basilicata, per il risarcimento dei danni subiti nell’intero comparto».

I cittadini esausti

Ma ad essere esausti sono nel potentino soprattutto i cittadini che restano a casa completamente a secco per giorni sperando che piova.

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