Il caso Majorana fa discutere, ma non solo. Induce altre scuole a serrare ancora di più le maglie, già strette, del rapporto tra famiglie e scuola. Accade al Convitto nazionale Domenico Cirillo di Bari, che comprende scuola primaria, secondaria di primo grado, il liceo classico, scientifico, linguistico e quello musicale. Con una comunicazione alle famiglie dei studenti e agli studenti stessi, ieri la preside Ester Gargano ha elencato tutte le norme di accesso ai locali dell’istituto e agli uffici di segreteria. E, tra le righe di una normale regolamentazione, si legge chiaramente lo sforzo di evitare che si verifichi anche al Cirillo il vergognoso episodio accaduto il 23 settembre scorso all’istituto alberghiero del quartiere San Paolo, dove un docente è stato aggredito, picchiato e minacciato dal padre di un’alunna del primo anno. Si prendono insomma tutte le misure adatte a impedire che ciò avvenga: “Durante lo svolgimento delle attività scolastiche e convittuali, le porte degli edifici sono chiuse e sorvegliate dai collaboratori scolastici che ne disciplinano l’accesso – si legge nella comunicazione -. È severamente vietato l’accesso all’istituto di persone esterne alla scuola, ivi compresi i genitori, in assenza di autorizzazione del dirigente scolastico o di un suo delegato. L’accesso può avvenire solo previo appuntamento”. Non è possibile ‘salvare’ le dimenticanze dei figli, portando merende, libri e quaderni, “Gli alunni devono venire a scuola provvisti di tutto l’occorrente”, richiama.
E rincara la dose: “I collaboratori scolastici, infatti, devono esercitare un’attenta e continua sorveglianza degli ingressi onde non arrecare disturbo al regolare svolgimento delle lezioni e per la tutela della sicurezza. Gli stessi, per favorire lo svolgimento ordinato delle attività e per intervenire in caso di eventuali necessità (per esempio per esigenze urgenti dei docenti, per interventi di antincendio e/o di primo soccorso), sono tenuti a presidiare costantemente la propria postazione di lavoro, senza allontanarsi, se non per chiamata degli uffici della scuola o per esigenze impellenti”.
Stessa presenza, fissa, agli orari di uscita: “In prossimità delle vie di uscita dell’edificio è presente un collaboratore scolastico con il compito di prestare la dovuta vigilanza nel passaggio degli studenti e di impedire l’accesso a persone esterne”. Al genitore è proibito intrattenersi nei cortili o nelle aree esterne in prossimità della scuola, per agevolare la chiusura dei cancelli, ma anche accorrere a scuola per prelevare il proprio figlio che non si sente bene: “L’avviso ai genitori per il ritiro anticipato del minore e la richiesta di intervento del personale medico, qualora se ne ravvisi la necessità, devono essere trasmessi unicamente attraverso telefonata dagli uffici della segreteria – raccomanda la dirigente – evitando l’uso dei telefoni cellulari individuali. Il personale dell’ufficio avrà cura di avvisare la portineria dell’imminente arrivo dei genitori per il ritiro del minore/personale sanitario, onde evitare che persone esterne all’istituto possano entrare e compromettere l’ordinato svolgimento delle attività”.