«Domani ci sveglieremo e se ci saranno ancora i blocchi degli autotrasportatori fermerò tutti gli stabilimenti». Vincenzo Divella, amministratore dell’omonima azienda pugliese di grano, pasta e biscotti, annuncia una decisione eclatante dettata delle difficoltà nel trasporto delle materie prime e del prodotto finito.
Già negli scorsi giorni aveva sottolineato i problemi causati dalle tensioni in Ucraina, paese che, insieme alla Russia, fornisce all’Italia una considerevole quantità di grano necessario al fabbisogno nazionale.
«La crisi legata al blocco dei trasporti su gomma, per noi, ha ripercussioni importanti – afferma -. Abbiamo una autonomia di accumulo di farina e cruscani, il sottoprodotto che diventa mangime per gli animali, non superiore a cinque giorni. Questo vuol dire che se continuano i blocchi non potremo più lavorare il grano. Il massimo che possiamo stoccare sono 800 mila tonnellate di “oro giallo” e 7 mila di mangime. Non possiamo andare oltre».
Un imbuto nel processo produttivo che travolge anche l’attività di trasformazione, dalla pasta ai biscotti.
«Se non possiamo movimentare le merci – afferma – non possiamo neanche alimentare con il grano lavorato gli stabilimenti. Ne consegue che saremo costretti a bloccare l’intera produzione».
Per Vincenzo Divella c’è solo una speranza: «Sabato mattina alle 7.30 verificheremo se ci sono ancora i blocchi – annuncia-. Se nulla sarà cambiato allora fermeremo la produzione. L’auspicio è che la disponibilità mostrata dal governo nelle ultime ore sia sufficiente a convincere la categoria a riattivare il trasporto su gomma. L’ideale sarebbe che togliessero le accise sul gasolio, consentendo di comprarlo a prezzi inferiori. E’ una mossa da fare in tempo reale, evitando ulteriori danni».
L’amministratore delegato della Divella non nasconde la propria preoccupazione anche rispetto alle forniture ai supermercati. «Dalla prossima settimana – conclude – la merce comincerà a scarseggiare anche sugli scaffali e coinvolgerà tutti i prodotti».