Emergenza discariche e rifiuti bruciati a Bari, il report di Gens Nova: «Sempre peggio»

discariche

Discariche a cielo aperto e roghi di rifiuti, una situazione fuori controllo, soprattutto nella periferia di Bari. È quanto emerge dalla mappatura per la preparazione del quarto report sulle discariche presenti in città e zone limitrofe, alla quale l’associazione “Gens Nova”, che si occupa di monitorare e denunciare la criminalità ambientale, in particolare l’abbandono di rifiuti e la gestione illecita degli stessi, si sta dedicando. Il terzo report, reso pubblico ad aprile, reperiva quasi 180 discariche abusive sul territorio, ma questo nuovo report promette addirittura un aumento significativo. «Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti non mostra segni di diminuzione – afferma Cristiano Scardia, un attivista ambientale e referente del gruppo – anzi è in costante aumento, nonostante gli sforzi per contrastarlo, specialmente nelle periferie di Bari».

Rifiuti e differenziata

Il degrado del territorio è aggravato da diverse problematiche. Scardia evidenzia che esiste un gap tra i numeri ufficiali della raccolta differenziata e la reale dispersione dei rifiuti nelle campagne, dove qualsiasi report, anche quello sui “comuni ricicloni”, non riesce a quantificare il degrado delle campagne, dove si verificano continuamente incendi e roghi di rifiuti. «Alcuni abbandonano rifiuti per evadere tasse – spiega – mentre altri bruciano materiali per recuperare metalli ferrosi, creando una situazione complessa e pericolosa. Le discariche abusive continuano a proliferare, specialmente in aree periferiche come strada San Giorgio Martire e Stanic, dove i rifiuti vengono spesso abbandonati in modo ricorrente, nonostante le operazioni di bonifica». E l’aumento della dispersione dei rifiuti nel territorio duplica il fenomeno degli incendi, spesso anche di materiale tossico. «Siamo partiti con l’Eternit – ribadisce – e ora sono i Rae. Si preda quello che fa gola, degli scarti si fanno cumuli eterogenei di rifiuto che vengono gettati in campagna e bruciati. Alcuni terreni sono proprio adibiti a questo. Ne ho visti più di uno, ad esempio a ridosso della statale 100 vicino a Mungivacca. Un terreno che prendeva fuoco una volta alla settimana».

Alcune soluzioni

Per affrontare il problema, Scardia suggerisce di potenziare le isole ecologiche e aumentare le opportunità di conferimento per i cittadini. Propone anche di implementare forme di baratto che incentivino i cittadini a differenziare i rifiuti, sottolineando l’importanza di una maggiore educazione ambientale, specialmente nelle scuole. «Con una popolazione di più di 250mila abitanti – conclude – Bari dovrebbe disporre di più isole ecologiche. Le sanzioni non sono sufficienti, la vigilanza è scarsa, l’uso di volontari qualificati potrebbe dissuadere comportamenti illeciti. La situazione è preoccupante, bisogna intervenire».

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