È pronta a partire, in Puglia, una nuova azione di social housing che ha l’obiettivo di attivare interventi negli ambiti urbani delle città capoluogo di provincia per tutelare il diritto alla casa di ogni cittadino. L’avviso, presentato stamattina in Fiera del Levante dall’assessora regionale alle Politiche abitative, ha una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro.
«Dobbiamo incentrare tutto sul “diritto all’abitare” che si coniuga con il diritto alla bellezza e alla qualità all’abitare, un abitare sostenibile e anche una bitare pubblico, che associa efficientamento energetico degli edifici alla costituzione di comunità energetiche, alla dotazione di servizi, di verde e di attrezzature, garantendo l’accessibilità e fruibilità degli spazi pubblici e privati», ha affermato l’assessora durante l’incontro finalizzato a offrire una panoramica sulle best practices e sulle sperimentazioni di social housing avviate in Europa e in Italia.
«In ambito di housing sociale – ha spiegato Maraschio – la Regione Puglia promuove nuove forme di abitare sociale con lo scopo di diffondere una cultura basata sulla condivisione di spazio e tempo in grado di ridurre le disuguaglianze e le marginalità sociali».
Ad oggi con i fondi della legge regionale n. 31/2019 si è dato avvio e conclusione ad un progetto pilota di condominio solidale nel comune di Lecce, finanziato interamente dalla Regione con un contributo di circa 22mila euro, e sono stati concessi contributi per complessivi € 150mila euro circa per 5 progetti pilota di coabitazione sociale e 3 di condomini solidali (Gioia del Colle, Galatone, Lecce, Bitonto, Galatina). Entro la fine del 2023 verrà approvata una nuova manifestazione di interesse a valere sui fondi del 2023 per circa 105mila euro.
«Lo sforzo di questo Assessorato nell’attivare risorse finanziarie, finalizzate anche alla sperimentazione di nuove forme di abitare – ha concluso l’assessora – si concretizzerà in un bando regionale di prossimo avvio per il finanziamento di interventi volti ad incrementare l’offerta di alloggi di edilizia residenziale sociale, che siano in grado di innescare contestualmente processi di rigenerazione urbana in ambiti particolarmente degradati o interessati da processi di esclusione sociale».