La Commissione Europea ha prorogato la decontribuzione per le aziende che assumono al Sud. Un intervento di fiscalità di vantaggio che ha permesso alle imprese di resistere, fino ad oggi, alle conseguenze dei rincari e della crisi economica legata alla pandemia.
L’obiettivo del provvedimento è continuare ad attrarre investitori nell’area più svantaggiata d’Italia ma anche tra le più in difficoltà d’Europa. «Si tratta di una deroga temporanea alla disciplina europea sugli aiuti di Stato, giustificata dalle ripercussioni economiche del conflitto in Ucraina», ha spiegato la ministra al Sud e alla Coesione Territoriale. Una trattativa quella con Bruxelles che era in corso da diversi mesi e dall’esito non scontato. «È una decisione – ha proseguito la ministra – che riconosce gli sforzi del governo per migliorare le condizioni economiche del Sud Italia, ridurre i divari tra le varie aree del Paese e promuovere investimenti e occupazione nelle regioni meridionali. Ringrazio il sottosegretario Vincenzo Amendola, che ha portato a termine con abilità e determinazione il negoziato, e la rappresentanza italiana a Bruxelles: la “squadra Italia” ha conseguito un risultato fondamentale per sostenere le imprese e lo sviluppo del Sud in questo momento complicato. Sono certa che il sistema produttivo – ha concluso Mara Carfagna – saprà cogliere questa occasione e voglio, ancora una volta, dare atto alla Commissione di avere saputo utilizzare in modo intelligente, come ha dimostrato di sapere fare fin dall’inizio della crisi pandemica, i margini di flessibilità previsti dalle regole europee. Resta la nostra intenzione di esplorare ogni strada per rendere la decontribuzione una misura strutturale, che sostenga lo sviluppo del Sud in un arco pluriennale». La notizia è stata accolta in maniera positiva da tutto l’arco parlamentare, con gli esponenti del governo in prima linea nell’evidenziare il risultato ottenuto. «È un obiettivo per il quale ci siamo spesi, ottenendo un risultato che consente ai lavoratori e alle imprese di sostenere gli sforzi per la buona occupazione nel Mezzogiorno», sottolinea il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. «Non era scontato l’ok alla proposta del Governo italiano che, grazie alla credibilità conseguita in Europa, ha dimostrato come questa misura sia utile per ridurre le diseguaglianze nelle regioni del Sud», aggiunge Orlando. Adesso la sfida, come sottolineato anche dalla ministra Carfagna, sarà rendere stabile nel tempo la decontribuzione, sottraendola all’incertezza dei rinnovi.
Al riguardo, il predecessore dell’espenente di Forza Italia al ministero per il Sud, Giuseppe Provenzano, lancia la sua idea. «Il mio auspicio – spiega il numero due del Partito Democratico – è che la decisione di oggi sia un passo per riprendere il lavoro portato avanti durante il mio mandato da ministro e di cui ho discusso proprio nei giorni scorsi con i Commissari Ferreira e Schmit durante una mia recente visita alla Commissione Europea: fare il modo che la misura sia autorizzata per tutto il periodo di rilancio degli investimenti pubblici legati a NextGeneration Eu, al fine di massimizzarne l’impatto occupazionale nel Mezzogiorno». Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera, infine, rimarca la centralità di questa proroga per le ambizioni di crescita del Sud.
«Un risultato – sottolinea – che portiamo a casa grazie all’ottimo lavoro di Vincenzo Amendola, protagonista di un duro ma proficuo negoziato nelle sedi europee per confermare la misura. Siamo più che felici di saper che viene data continuità a uno degli strumenti più preziosi per centrare l’ambizioso obiettivo di ridurre i divari territoriali e dare slancio alla economia del Sud Italia».