«Confesso di aver cantato, in luoghi, modi e situazioni improponibili e di aver rivisto con fierezza le testimonianze filmate di tali imbarazzanti esibizioni che sono state pubblicate». Ad “autodenunciarsi” è il sindaco di Bari, Antonio Decaro, in un video diffuso sulla propria pagina Facebook, accompagnato da un post con cui si schiera con Sanna Marin, la prima ministra finlandese finita nella bufera negli ultimi giorni a causa di alcuni video diffusi in rete in cui la si vede divertirsi in una festa privata.
«Per questi filmati molti, nel suo Paese e nel resto del mondo, l’hanno attaccata violentemente, chiedendone le dimissioni», tanto che Marin ha dovuto sottoporsi a un test antidroga, risultato negativo.
«A questo punto sento il dovere di autodenunciarmi»: nel video si vede il sindaco in un locale mentre canta “Je so’ pazzo” di Pino Daniele in quello che definisce «un concerto improvvisato». «Devo essere giudicato per questo?», si chiede Decaro: «Devo vergognarmi del fatto che nel tempo libero faccio karaoke con gli amici? Devo provare pudore per qualche momento di relax, magari dopo una lunga giornata di lavoro? Non credo – scrive il primo cittadino -. Così come non credo che Sanna Marin, ex vicepresidente del suo partito, ex ministra, ora premier, debba essere giudicata per come balla durante una serata tra amici».
Decaro sottolinea come, anche se personaggi politici e, indiscutibilmente, sotto la lente d’ingrandimento della polemica che corre sui social, «siamo prima di tutto donne e uomini che hanno il diritto di godersi le proprie passioni. Qualcuno balla – aggiunge, qualcuno va a teatro, qualcuno fa trekking e qualcuno, come me in questo video, preferisce cantare (male) tra la gente».
Decaro ha deciso di esprimere così solidarietà a Sanna Marin: «Mi autodenuncio, sì – conclude -, ma vi avverto (è una minaccia) che continuerò a cantare. Sotto la doccia, in auto con le mie figlie e quando me lo chiederanno, anche alle manifestazioni dei tifosi e sul palco della festa del mio quartiere. Così come Sanna Marin, ne sono certo, continuerà a ballare con gli amici, spensierata, in una sera d’estate qualunque. Per tornare, il giorno dopo, a guidare il suo Paese, come io torno ogni giorno a incontrare i miei concittadini che mi aspettano, agguerriti, nell’androne del Comune. Con buona pace dei moralisti della domenica, finlandesi o baresi che siano».