Il sindaco Antonio Decaro torna sul tema del nodo ferroviario a Sud di Bari, attaccando la burocrazia italiana e riconoscendo il diritto del «comitato che ha legittimamente fatto ricorso al Tar». Il primo cittadino, ospite ieri pomeriggio della trasmissione “Mezz’ora in più” di Lucia Annunziata, è stato perentorio: «Su quell’opera pubblica – ha detto – c’è un problema legato alle autorizzazioni, che è il vero tema che affronteremo nei prossimi giorni ed è l’argomento di cui stiamo parlando con il Governo, perché il problema più serio sono proprio le semplificazioni dei permessi».
«Si tratta – ha spiegato il sindaco – di una variante di una linea ferroviaria, tra l’altro già parzialmente finanziata con fondi statali, che è stata bloccata perché c’è un comitato che legittimamente ha fatto un ricordo al Tribunale amministrativo regionale che, sempre in modo legittimo, ha per ora dato ragione ai ricorrenti. Il problema è che, in questo caso, viene messa in discussione un’autorizzazione che era già stata data dalla Regione Puglia. Questi tempi, purtroppo, sono incompatibili con quelli del Pnrr, che scadono nel 2026».
Per Decaro, quindi, sia per la variante a Sud del capoluogo che per altri cantieri (soprattutto finanziati dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza), la questione non è tanto la possibilità di enti, associazioni e cittadini di presentare ricorsi e opporsi a queste opere, ma i tempi lunghi della burocrazia, imposti da norme statali che rischiano di compromettere queste importanti occasioni di cambiamento: «Sino ad ora abbiamo ottenuto semplificazioni importanti per l’assegnazione delle risorse, per le gare e per i contenziosi post-gara, che procederanno parallelamente all’esecuzione dei lavori». Ma non basta: «Abbiamo la necessità di ottenere semplificazioni nelle autorizzazioni: vogliamo una procedura unica di autorizzazione con tempi ben precisi: 30 giorni».
Sulla questione il sindaco, prendendo in esame la propria città, ha fatto un esempio: «Se devo realizzare un asilo completamente nuovo non ho particolari problemi autorizzativi. Se devo invece riqualificare un tratto di lungomare, come accade a Bari, devo avere la verifica di assoggettabilità a VIA, poi la valutazione di impatto ambientale, poi devo chiedere un’autorizzazione paesaggistica, poi quella alla Sovraintendenza, poi alla Capitaneria di porto, poi ancora al ministero dei Lavori pubblici. Tutte queste autorizzazioni – ha spiegato – sono state semplificate, ciascuna a trenta giorni, ma se le mettiamo tutte insieme, il tempo complessivo per avere l’ok per un’opera pubblica da 75 milioni di euro che cambierà la storia della mia città, diventa incompatibile con la realizzazione delle stesse opere entro il 2026».
«Vedo con molto favore – ha concluso Decaro parlando ai microfoni della tv di Stato – l’operazione di drastica semplificazione che il governo Meloni ha annunciato. Per noi sindaci la semplificazione nella fase delle autorizzazioni è quella più importante. Il rischio è, infatti, quello di non riuscire a spendere buona parte delle risorse del Pnrr e di perdere un’occasione straordinaria».