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Da via Sparano a San Girolamo. Così Bari diventa accessibile

Da via Sparano, a Murat, fino a San Girolamo, dove, il progetto per la realizzazione del nuovo Waterfront è stato radicalmente modificato per renderlo più accessibile. L’Amministrazione, negli ultimi decenni, ha portato a compimento decine di progetti “a zero barriere”. Piccoli successi, come l’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Galasso più volte ha affermato all’Edicola del…

Da via Sparano, a Murat, fino a San Girolamo, dove, il progetto per la realizzazione del nuovo Waterfront è stato radicalmente modificato per renderlo più accessibile. L’Amministrazione, negli ultimi decenni, ha portato a compimento decine di progetti “a zero barriere”. Piccoli successi, come l’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Galasso più volte ha affermato all’Edicola del Sud, e che hanno radicalmente cambiato il volto del capoluogo.

Dalla Stazione Centrale fino a piazza Chiurlia, porta d’accesso verso il Borgo Antico, per esempio, sono stati portati a compimento 1,3 chilometri di strada a zero barriere. La lunga strada del centro città è stata trasformata in una piazza “rettilinea”, capace di far transitare i disabili in carrozzina senza grossi problemi. Ma non solo: i lavori hanno consentito di dotare gli attraversamenti semaforici esistenti di percorsi tattili in modo tale da favorire l’avvicinamento e l’attraversamento delle intersezioni. Sono stati installati anche sistemi di chiamata e segnalazione acustica in grado di accompagnare la persona non vedente in tutte le fasi di avvicinamento e attraversamento stradale. In piazza Chiurlia, poi, i lavori hanno portato alla costruzione di una scala in pietra per facilitare l’ingresso delle persone in carrozzina verso il centro storico. La stessa cosa è avvenuta in via Bruno Buozzi, il cui cantiere è stato chiuso recentemente.

L’ultimo progetto approvato, in ordine cronologico, per l’abbattimento delle barriere architettoniche è quello del Waterfront di San Girolamo. Qui, come ha spiegato Galasso, la versione originaria prevedeva i marciapiedi rialzati rispetto alla zona centrale che restava pedonale, ma, in ricordo della ex sede stradale, rimaneva più sollevata. Ora tutto è stato portato alla stessa quota, consentendo ai disabili di non cambiare strada.

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