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Da tutta Europa per scoprire la diversità: il viaggio di 12 volontari

Dodici volontari provenienti da Spagna, Germania e Italia per supportare l’associazione Promozione Sociale e Solidarietà di Trani nella realizzazione del Festival “Il Giullare”, teatro contro ogni barriera, che quest’anno è giunto alla sua XIV edizione. I ragazzi rappresentano così un’importante risorsa per l’organizzazione di spettacoli ed eventi itineranti in giro per la città di Trani.…

Dodici volontari provenienti da Spagna, Germania e Italia per supportare l’associazione Promozione Sociale e Solidarietà di Trani nella realizzazione del Festival “Il Giullare”, teatro contro ogni barriera, che quest’anno è giunto alla sua XIV edizione.

I ragazzi rappresentano così un’importante risorsa per l’organizzazione di spettacoli ed eventi itineranti in giro per la città di Trani. Grazie al corpo Europeo di Solidarietà, l’associazione Petit Pas Aps ha costituto questo team di volontari e lo ha messo al servizio del Festival per un progetto che durerà cinque settimane.

«Ho deciso di partecipare al progetto – dice Alessandro Pedico – perché volevo avere la possibilità di creare nuove amicizie, soprattutto con ragazzi stranieri, e migliorare, quindi, la lingua inglese e tedesca e, magari, imparare un po’ lo spagnolo o, comunque, altre lingue europee. Inoltre, voglio capire come potermi rapportare con le persone con disabilità, comprendere a pieno il loro mondo e le loro avventure e disavventure che devono affrontare quotidianamente. Da questa esperienza sicuramente mi porterò nel cuore le persone che ho conosciuto, le loro esperienze di vita, ma anche i momenti divertenti che stiamo passando e che passeremo, le nuove skills acquisite e chissà che altro ci e mi riserverà il futuro».

Per Marco Ferreri questo progetto sarà utile per un duplice motivo: «Potrò sicuramente conoscere altre culture, ma anche rapportarmi con il mondo della disabilità. Mi aspetto un mio upgrade culturale e una maggiore conoscenza delle realtà culturali tranesi».

Come detto, oltre a ragazzi italiani, tra i volontari ci sono anche giovani stranieri. «Ho scelto questo progetto – dice Jose Daniel, proveniente dalla Spagna – per diversi motivi: in primo luogo, voglio conoscere lo stile di vita del sud Italia perché penso che sia abbastanza simile al sud della Spagna. Vorrei aiutare le diverse associazioni in campo e soprattutto stringere amicizie internazionali». Sono tante le attività che per questi giorni i ragazzi dovranno svolgere come l’invio di comunicazioni, registrazione dei partecipanti, cura dei social media, animazione e sensibilizzazione del territorio, allestimento degli spazi, trasporto e montaggio strutture mobili, accoglienza ospiti e compagnie teatrali e creazione di video. Durante il progetto non mancherà la formazione: i volontari impareranno in che modo bisogna relazionarsi con le persone disabili, come creare un evento teatrale con il loro coinvolgimento e come cooperare in un team multiculturale.

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