Dopo un anno trascorso in Rwanda il paese “dalle mille colline”, lontano dai suoi affetti, dalla sua Montemesola per svolgere il suo percorso missionario e il tirocinio per i diplomatici ecclesiastici, don Mimmo Alò, sacerdote 34enne, è stato nominato da Papa Francesco addetto della nunziatura apostolica nella Repubblica Centrafricana.
L’anno in Rwanda
«Sono un albero con radici nella mia terra e foglie e rami sparsi in tutto il mondo». Così si definisce don Mimmo, pronto al suo incarico in una terra difficile e complessa dove avrà il compito di promuovere la libertà religiosa e lo sviluppo integrale della persona. L’anno di nunziatura in Rwanda è stato vissuto in maniera molto serena da don Mimmo che ha spesso condiviso sui social le sue attività in un Paese teatro di un genocidio negli anni Novanta e oggi ancora povero, con eccellenze in campo medico costrette a un lavoro modesto per sopravvivere.
Il nuovo incarico
A breve la partenza per il Centrafrica, uno dei luoghi più poveri al mondo. «Non conosco bene questa realtà – dice don Mimmo – parto con molto entusiasmo, sapendo di essere inviato nel nome del Signore e con la benedizione del Santo Padre». Classe 1990, Alò è stato ordinato sacerdote nel 2015 e nello stesso anno è stato inviato a Roma per proseguire gli studi di specializzazione, conseguendo il dottorato in teologia morale nel 2020.
Nel 2018 è stato nominato direttore dell’ufficio diocesano pastorale.