Partire da Bisceglie, dall’amata Terra di Puglia, alla conquista degli Stati Uniti d’America con un sogno nel cassetto: sgranocchiare fette di mercato a stelle e strisce nel campo dei cortometraggi.
Questo l’ambizioso, ma non irrealistico desiderio del 33enne biscegliese Alessandro Loprieno, Ceo e founder della startup WeShort, considerata la Netflix dei cortometraggi, una piattaforma on demand di cortometraggi tra i più premiati a livello globale.
Con la dicitura “Born in Puglia, made worldwide”, la startup campeggia sulle caratteristiche e famose insegne luminose della New York accecante e scintillante.
Sono già più di centomila gli utenti abbonati alla piattaforma in tutto il mondo, un successo che, dalla nascita della startup nella primavera del 2019, sembrava ambizioso ma irraggiungibile. Ora è realtà. E i numeri confermano che la crescita è ancora esponenziale e sta facendo innamorare il pubblico americano, grande appassionato di corti e serie tv.
«Elevare il cinema breve ad una scelta quotidiana d’intrattenimento per il grande pubblico, rendendo migliaia di film brevi da tutto il mondo accessibili in modo semplice e veloce. Questa mission ha un fine nobile, ovvero portare più cinema nella vita delle persone», queste le parole del fondatore spiegando la mission di WeShort.
Attualmente sono oltre duemila i titoli nel catalogo di WeShort. Tra i presenti, oltre quelli a firma di registi come Julie Pacino (figlia del celebre attore), anche produzioni originali realizzate dalla comunità di registi della startup.
Tra queste “Caramelle“, del regista Matteo Panebarco: corto vincitore di numerosi riconoscimenti, tra cui il premio del pubblico durante il festival “Alice nella Città 2022” di Roma e una nomination ai Nastri d’Argento 2023. Anche la Regione Puglia, sui suoi canali social, ha celebrato il giovane imprenditore con un messaggio di congratulazioni.