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Da Andria a Barcellona, Savino Liso porta la Puglia in tavola

Da Andria a Barcellona con la cucina pugliese nel cuore. Passeggiando per una vacanza, per le vie affollate della “Rambla”, uno dei principali viali della capitale della Catalogna, scorgiamo, in un vicolo a poca distanza, un’insegna che ci riporta nel Sud Italia: “Puglia in tavola”. La curiosità è tanta, entriamo e sentiamo subito un accento…

Da Andria a Barcellona con la cucina pugliese nel cuore. Passeggiando per una vacanza, per le vie affollate della “Rambla”, uno dei principali viali della capitale della Catalogna, scorgiamo, in un vicolo a poca distanza, un’insegna che ci riporta nel Sud Italia: “Puglia in tavola”.

La curiosità è tanta, entriamo e sentiamo subito un accento familiare, una cadenza che di spagnolo ha ben poco. Lui è Savino Liso, andriese, quarantadue anni e da più di un decennio vive in una delle città più famose al mondo.

«Son qui esattamente da undici anni – esordisce – Ho raggiunto mio cognato anche lui di Andria e che a suo tempo, per scelta, aveva avviato un’attività di ristorazione, sempre qui, nei vicoli della città vecchia, in zona “Rambla”. Siamo soci, abbiamo quattro dipendenti e siamo anche molto contenti».

La scritta luminosa che splende sopra il locale e spicca in “Carrer dels Escudellers” ha i colori dell’Italia e il profumo che si diffonde ci fa sentire a casa; si avverte l’inconfondibile odore della focaccia, della pizza e dei panzerotti e l’olio che mostrano con una tonalità che dà sul giallo verde e con il quale condiscono tutto, è quello di Andria, rigorosamente extravergine d’oliva.

«Gli spagnoli adorano la cucina pugliese – continua soddisfatto – e ancor di più i famosi panzerotti. Prepariamo anche la lasagna ma in cima alla classifica delle preferenze c’è la focaccia barese. Il nostro è un ambiente piccolo, non più di 60mq e lavoriamo soprattutto il fine settimana, dal giovedì al sabato. La richiesta è sempre tanta e ci permette di vivere bene e poi, ci tengo a dirlo, abbiamo portato il nome della Puglia qui a Barcellona. Spieghiamo anche alla clientela quali sono i prodotti della nostra terra».

Savino ci racconta e ci confida di esser andato via dalla sua terra non per scelta ma per necessità. In questo periodo, dopo un incidente con la moto, sta facendo fisioterapia e presto si rimetterà in movimento come sempre.

«Ad Andria non vedevo futuro. Quando venni qui per una vacanza rimasi affascinato dalla movida di questa città e vedendo che non c’erano locali che preparavano cucina pugliese decisi che sarebbe stata la scelta giusta. Così è stato. L’olio che utilizziamo poi fa la differenza, è macinato dalla terra di mio cognato ed è oliva coratina, si distingue da quello di queste zone che è di colore bianco. La conferma della qualità dei nostri prodotti è che piacciono non solo agli spagnoli e stranieri ma anche agli stessi italiani che son qui per turismo».

Savino ad Andria aveva un’attività commerciale ma le difficoltà erano sempre tante. «Avevo un negozio di abbigliamento ma non riuscivo a coprire le spese mensili. Il fitto troppo alto, le tasse in Italia ammazzano sogni e progetti; lo Stato non ti aiuta e non attua agevolazioni sui mutui».
Ad aspettare periodicamente Savino in Puglia ci sono i suoi tre figli, di 14, 17 e 21 anni. Lo raggiungono in Spagna solo quando vanno in vacanza, preferiscono vivere lì dove sono nati, ancorati alle loro radici.

«Non ho nessuna nostalgia della mia terra d’origine, anzi, se devo esser sincero torno controvoglia. Lo faccio una volta ogni due mesi. Qui la lingua è facile e si vive in modo tranquillo e se hai un problema lavorativo e chiedi un appuntamento con un referente al Comune, rispettano tempi e promesse. Assisto da lontano la mia famiglia».

Il cognato di Savino, anche lui quarantaduenne si chiama Riccardo Magno e ci tiene a precisare che la Catalogna è ormai “casa”. I suoi figli sono nati a Barcellona e per loro Andria si trova solo in quelle focacce e panzerotti che vengono sfornati dalla pizzeria del papà.

L’unica nostalgia di Savino? Andare allo stadio la domenica o in trasferta a vedere l’Andria calcio. «Devo riconoscere che qui l’imprenditoria è incoraggiata e assistita molto più che in Italia e il clima umano ti aiuta a vivere meglio; lo dico con sincerità senza togliere niente al prestigio del mio paese ma devo anche riconoscere che qui si respira un’aria di felice accoglienza».

Liso ribadisce che c’è uno spirito di amicizia internazionale e c’è anche, come caratteristica fondamentale, una movida effervescente e calorosa in linea con l’animo iberico. In cambio bisogna dire che Savino e Bruno hanno portato in Spagna un brillante esempio di gastronomia italiana e di sapore pugliese e anche la maglia della “Fidelis Andria”.

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