Da 6 anni senza contratto: guardie giurate e addetti alla sicurezza scendono in piazza

I sindacati Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Puglia annunciano che nella giornata del 5 settembre gli agenti della vigilanza privata terranno una manifestazione regionale di protesta, con presidi territoriali dinanzi alle singole Prefetture dei capoluoghi di provincia dalle ore 10 alle ore 13.

«Oltre sei anni senza un aumento salariale, con stipendi insufficienti, violazione delle norme contrattuali e scarso rispetto della salute e sicurezza sul lavoro – affermano i sindacati – questa è la situazione in cui migliaia di guardie particolari giurate e addetti e addette ai servizi di sicurezza si trovano ad operare da oltre sei anni. Si è compiuto un percorso di trattative lungo e faticoso per tentare di migliorare le condizioni lavorative, salariali e garantire dignità all’impegno quotidiano, a tutte le ore del giorno e della notte, di questi operatori e queste operatrici che svolgono un servizio fondamentale per la collettività».

«Le Associazioni datoriali – proseguono – hanno fornito risposte vaghe e non convincenti alle organizzazioni sindacali che hanno dovuto prendere atto dell’esito negativo del confronto. Durante l’emergenza pandemica e sanitaria questi lavoratori e queste lavoratrici hanno lavorato alacremente svolgendo anche compiti differenti da quelli previsti nelle proprie mansioni in nome dell’interesse generale. Ogni giorno, poi, rischiano la vita per tutelare i beni pubblici/ privati e la sicurezza delle persone».

Le Guardie particolari giurate e gli addetti alla sicurezza, chiedono «garanzia occupazionale in occasione dei cambi d’appalto che prevedono l’avvicendamento di aziende differenti per lo svolgimento della stessa attività presso i committenti; rispetto di turni, orari di lavoro, norme in fatto di salute e sicurezza; riconoscimento della professionalità relativamente ai siti dei quali si devono garantire il controllo e la sicurezza; aumenti salariali che colmino anche la caduta del potere di acquisto degli stipendi causata dall’impennata dell’inflazione».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version