Quarantacinque anni dalla morte di Aldo Moro. Era il 1978. È passato quasi mezzo secolo da quando l’agguato di via Fani ha cambiato per sempre il corso della politica italiana. Moro è oggi ricordato nel novero dei pugliesi che più hanno reso orgogliosa la terra da cui tutto è partito. Un simbolo ai quali i giovani guardano con interesse e che, non a caso, ha dato il nome alla più importante università pugliese: quella di Bari.
Sono numerose le iniziative promosse su e giù per la regione per ricordare il grande statista che tentò ti unire un Paese dilaniato dalla lotta politica, in quella che è diventata la giornata della memoria delle vittime del terrorismo. «So bene che tutto è andato perduto, proprio tutto – afferma la figlia Fida Moro alla vigilia della commemorazione – e che risuonano solo le voci cattive mentre quelle buone tacciono. Quindi scrivo una targa virtuale: Aldo Moro, uomo buono, insigne statista, maestro di vita ora e sempre nella verità. Nato il 23 settembre del 1916, ucciso il 9 maggio 1978. E questo è quanto. Affido al vento – anche lui invisibile – una carezza mancata da parte del mio ex Paese immemore. Nulla è possibile – conclude Frida Moro – senza amore. Nulla. Infatti ogni cosa è andata irrimediabilmente perduta». Parole molto severe le sue che mostrano quanto la ferita sia ancora aperta e difficile da cicatrizzare. La Puglia, intanto, non dimentica Aldo Moro. Nel capoluogo domani si terrà una commemorazione, promossa e organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Federazione dei centro studi “Aldo Moro”, e prevede due distinti momenti: alle ore 10 la deposizione di una corona d’alloro dinanzi al monumento commemorativo dello statista pugliese in piazza Aldo Moro; alle ore 11 deposizione di una corona di alloro presso la lapide dedicata ad Aldo Moro e agli agenti della sua scorta, ubicata sulla facciata di Palazzo di Città, in corso Vittorio Emanuele.
Nel corso della mattinata, inoltre, una corona di fiori sarà deposta sotto il toponimo di via Caduti di via Fani. Oggi non verrà commemorato solo Aldo Moro ma anche i cinque agenti della scorta: Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Domenico Ricci, Oreste Leonardi e Raffaele Iozzino.